Zvonimir Boban
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Capitano Coraggioso
La scena di un calciatore che prende a calci un poliziotto per difendere dalle manganellate due tifosi rei di un’invasione di campo può sembrare insolita, eppure proprio questo gesto costò a “Zvone” Boban, giovane mezzapunta croata, la squalifica che gli impedì di giocare i campionati del Mondo del 1990 (ovviamente nelle file della Jugoslavia). Poi Boban riuscì presto a farsi perdonare questa leggerezza, presto dimenticata grazie alla disciplina e alla professionalità che fanno parte del suo bagaglio di campione amatissimo dai tifosi.
Boban può giocare come regista e come mezzapunta, sa muoversi in ogni zona del campo, ha i piedi buoni e grande fantasia, ma non disdegna correre e dare una mano al reparto arretrato. Insomma, un giocatore completo, abile nel palleggio come nel passaggio in verticale, ottimo tiratore e specialista sulle punizioni.
Cresciuto nella Dinamo Zagabria (ora Croazia), è stato acquistato dal Milan nel novembre 1991, da dove finì in prestito al Bari, per una stagione di scarse soddisfazioni. Tornato al Milan, dal 1992 ha partecipato a otto stagioni straordinarie per il club rossonero e in nessuna il suo ruolo è stato marginale, anche se spesso ha dovuto adeguarsi alle esigenze del turnover.
Col Milan ha vinto quattro scudetti (1992-93, 1993-94, 1995-96, 1998-99), una Champions League (1993-94), una Supercoppa Europea (1995) e due Supercoppe italiane (1994 e 1995). Boban è ormai un’istituzione del club rossonero e, anche se a volte si torna a parlare di un suo probabile trasferimento, il presidente Berlusconi ha sempre fatto di tutto per tenerlo, anche quando non sembrava rientrare nei piani di un allenatore come Zaccheroni. Il tecnico del Milan infatti predilige il modulo con tre difensori, quattro centrocampisti in linea e tre attaccanti. Mentre lo stesso presidente Berlusconi preferisce il modulo con quattro centrocampisti e un trequartista in appoggio a due attaccanti: quest’ultimo, ovviamente, non può essere che Boban.
Al punto che nella stagione ’98-99 lo scudetto arrivò in un entusiasmante finale di campionato, dopo la svolta tattica dell’impiego di Boban, per la quale lo stesso presidente si prese il merito di averla suggerita all’allenatore.
Al limite Boban potrebbe giocare come centrocampista centrale nella linea dei quattro, ma non con Zaccheroni: “Io credo di essere un giocatore molto creativo” ha spiegato, “ma l’allenatore preferisce come centrali giocatori molto difensivi”. Insomma, o come trequartista o in panchina. In ogni caso, appena il croato ha avuto l’occasione di dimostrare sul campo di essere ancora un uomo fondamentale per la squadra, ha riconquistato lo spazio che meritava.
Capitano per molti anni della Croazia, Boban ha detto addio alla maglia della giovane Nazionale del suo paese nell’autunno 1999, per lasciare spazio ai giovani e concentrarsi sul Milan. Una brutta notizia per i suoi connazionali, che non dimenticheranno facilmente il capitano della nazionale riuscita nella storica impresa di aggiudicarsi il terzo posto ai Mondiali disputati in Francia nel 1998.