Valerio Alesi
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Il Lupo dell’Ontario
Non è un compagno di avventura del Comandante Mark, ma in un certo senso è un “Lupo dell’Ontario” anche lui, Valerio Alesi da Hamilton, Canada, nato lassù nel 1966, da genitori marchigiani, e rientrato presto nella nostra Penisola con il sogno di diventare un calciatore.
Metodi Rozzi
La possibilità se la guadagna nelle giovanili dell’Ascoli di metà Anni 80.
La squadra marchigiana, guidata con sapienza e saggezza dall’immenso Costantino Rozzi, è una solida realtà di provincia che naviga spesso nei mari della Serie A e non disdegna (all’epoca era buon uso) di lanciare “prodotti locali” a chilometro zero; uno di questi sarà proprio lui, gettato nella mischia in un freddo dicembre del 1984 (domenica 16) vista l’indisponibilità del centravanti titolare Aldo Cantarutti.
Lo lancia Boskov
Ad essere precisi Alesi quella domenica la comincia in panchina con il 15 sulla schiena, l’Ascoli annaspa sul fondo classifica e la trasferta in terra friulana non è certo nata sotto i migliori auspici; l’assenza di Cantarutti (e non solo) riduce la distinta di gara del tecnico Boskov a sole 15 unità (altri tempi davvero), e quando Mauro insacca, in chiusura di primo tempo, la rete del vantaggio dei padroni di casa, pare calare il sipario definitivamente.
Il tecnico caro a Rozzi e poi immenso a Genova, però non si scompone, comincia la seconda frazione con l’undici di partenza e al minuto 66 azzarda una mossa che pare quella della disperazione: toglie il “polmone” Beppe Iachini per inserire questo giovanotto italo-canadese che si ritrova così addosso una responsabilità enorme.
Punto d’oro
Alesi entra subito in gara, sgomita con la difesa bianconera e quando mancano solamente sei minuti alla fine è abile a sfruttare un cross, da destra, di Perrone con un preciso colpo di testa che beffa il bravo Brini e porta nelle casse ascolane un punto prezioso.
La domenica seguente, Boskov lo lancia dal primo minuto in un Del Duca straboccante di pubblico che attende il Milan; la gara di Alesi durerà 57 minuti, ma il diavolo rossonero vincerà 0-1 con una delle rare reti di Tassotti, contribuendo alla sofferenza bianconera che culminerà al termine della stagione con la discesa in cadetteria.
Chiusura in calando
Il ragazzo di Hamilton non vedrà più il campo, per lui ci saranno ancora tre panchine (tutte a gennaio) e poi la stagione successiva vissuta nell’orbita della Primavera segnerà l’addio al calcio di un certo livello.
Riparte da Civitavecchia, due stagioni di C2 che non fruttano ciò che ci si aspettava, così scende nell’Interregionale dove trova la sua dimensione tra Bolzano, Acri, Fermana, Maceratese (dove vince il campionato) e Santegidiese, nelle quali in sette stagioni firma quasi 80 reti diventando un “nome” importante.
Le tappe successive sono tutte vissute (tranne un breve ritorno alla Santegidiese) a livello regionale, qui Alesi tiene botta tra Eccellenza e Promozione fino alla soglia dei 40 anni ergendosi ad autentico “Signor gol”; più avanti si cimenterà tra Prima e Terza Categoria, dove risulterà ancora decisivo sottorete e fungerà da chioccia per i giovani compagni.
Dalla A alla Terza Categoria: gli mancano solo la B e la vecchia C1, per il resto Alesi ha messo la firma (del gol) ovunque. Soddisfazioni tantissime, rimpianti qualcuno (un infortunio grave in giovane età), ma se ripensa a quella domenica vicino a Dirceu non può che sorridere ancora oggi…