Valentino Spelta
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Attaccante nascosto
All’Inter mica lo avevano capito che lui era un attaccante: fino agli Allievi, il suo posto era sì in area di rigore, ma come difensore, a volte libero, e nessuno gli aveva mai proposto altro.
Si disimpegnava comunque bene, ma quando venne il momento di fare il salto, la società nerazzurra non lo ritenne all’altezza e lui, Valentino Spelta, classe 1967, si vide costretto a emigrare a Sant’Angelo Lodigiano, con i rossoneri che all’epoca navigavano tra la vecchia C2 e l’Interregionale.
La chiamata del Barone
Proprio a Sant’Angelo si accorgono che Spelta ha potenzialità come attaccante ed ecco che nel campionato 84-85 le 8 reti realizzate nell’Interregionale gli valgono la chiamata del Milan di Liedholm, destinazione Primavera ma con finestra sul campionato di Serie A.
L’attacco del Milan conta su gente come Rossi, Virdis e Hateley, perciò quando il Barone lo fa esordire a Roma il 22-11-1985 gli pare un sogno. Entra al 46′ per Bortolazzi, il Diavolo perde 2-1 ma lui si distingue, tanto che Liedholm lo mette in campo anche quindici giorni dopo facendolo subentrare a Hateley al 58′ in un Napoli-Milan deciso da Giordano e Bagni.
Sono anni in cui lo spazio per giocare è difficile da trovare, così Spelta colleziona ancora due panchine (Torino e Juventus le avversarie) e poi parte in cerca di esperienze che lo valorizzino.
Giro d’Italia
La prima tappa è in Toscana, a Prato, 24 presenze agli ordini di Orrico e una tranquilla posizione di metà classifica; arriva poi un biennio a Pavia, durante il quale colleziona una discesa in C2 e sfiora l’immediata risalita.
Il suo contributo sarà di 40 gare e 4 reti, dopo le quali torna a Prato per disputare la C1 edizione 89-90, conclusa con un’amara retrocessione.
La conquista di Legnano
Riparte dal piano inferiore, prima con un anno alla Virescit, salvezza raggiunta anche grazie alle sue 5 reti, e poi con una stagione fantastica al Legnano, dove sigla 11 reti che sul piano personale lo rilanciano alla grande, nonostante la squadra lilla affondi tra i dilettanti incapace di schiodarsi dall’ultima posizione.
Il 1992-93 lo vede nella “rosa” della Carrarese (C1) che aiuta a ottenere un ottimo nono posto anche grazie alle sue 4 marcature; la stagione seguente cede alla corte del Novara di un giovane Del Neri, ma la promozione in C1 non arriva e così si accasa alla concittadina Sparta, salita nel frattempo nell’Interregionale.
Finalmente a Casale…
Qui Spelta si ferma per due campionati, durante i quali è cardine di un complesso che si salva senza patemi grazie anche alle sue reti che saranno 18 in totale.
L’ultima chiamata da calciatore arriva da Casale Monferrato: qui i Nerostellati (che furono Campioni d’Italia nel 1914) sono appena risaliti dall’Eccellenza e puntano forte a salire ancora; Spelta farà coppia con l’implacabile De Riggi (33 reti a fine stagione!) e andrà a segno 7 volte in 19 presenze, poi una bronchite che pare risolvibile si rivela una trombosi polmonare e lui deve smettere con il calcio.
Per la cronaca, il Casale si stava giocando la promozione punto a punto con la Biellese: terminerà secondo ma a dodici lunghezze dai lanieri…
Oggi Spelta è lontano dal calcio, si occupa d’arte (passione di famiglia tramandata da generazioni), ma quella del pallone, siamo certi, occupa sempre un posto d’onore dentro al suo cuore..