Telegrafo senza gol – La Tosse e il Qatar
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Telegrafo senza gol
Gareth Southgate, Ct inglese, ha fretta. Oggi la sua Inghilterra affronta gli Usa e non accetta distrazioni: «Vogliamo qualificarci al più presto, dobbiamo sfruttare al meglio questa opportunità, man mano aggiorneremo le nostre ambizioni».
Il buon Gareth non lo dice, ma secondo me gli frulla in testa uno spiacevole precedente. Belo Horizonte, 29 giugno 1950, Mondiali in Brasile.
L’Inghilterra esce dal suo idiota Splendido Isolamento calcistico e decide di cimentarsi nella Coppa del Mondo, fin lì snobbata perché ritenuta di livello inferiore rispetto al Torneo Interbritannico (British Home Championship), cui partecipavano gli inglesi, la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord (sigh).
I Leoni sono i favoriti della manifestazione, assieme ai padroni di casa e all’Italia, vincitrice delle ultime due edizioni prebelliche.
Alla conquista del Brasile
All’esordio, Inghilterra 2, Cile 0: tutto come da pronostico. Il secondo match è Stati Uniti-Inghilterra. A Londra e dintorni, si scatena l’ironia di giornalisti e tifosi. Il Daily Express provoca: “Sarebbe giusto giocare dando tre gol di vantaggio agli Stati Uniti”.
Il Belfast Telegraph definisce gli statunitensi “a band of no-hopers” (una banda di senza speranza), e non è che dall’altra parte il tenore delle dichiarazioni sia diverso.
Il portiere Usa Frank Borghi confessa che il suo sogno nel cassetto è “non subire più di quattro o cinque reti”.
Ferie benedette
La cosa brutta del calcio, come sosteneva Giampiero Boniperti, è che poi – dopo le chiacchiere – le partite bisogna giocarle. Stati Uniti e Inghilterra la giocano, ‘sta benedetta partita, e finisce 1-0.
Per gli americani… Gol al 39’ di Gaetjens. Non c’è Twitter, all’epoca. La notizia viaggia sulle onde del telegrafo, lasciando sgomenti gli inglesi, mentre gli americani lo vengono a sapere… di striscio solo perché tale Dent McSkimming, del St. Louis Post-Dispatch, unico giornalista yankee presente al Mondiale, aveva preso ferie e, a spese sue, s’era fatto la trasferta in Brasile.
Nessuna delle due squadre superò il primo turno, il Brasile cominciò a festeggiare una vittoria che poi sarebbe andata all’Uruguay, ma l’eventuale incubo del Ct Southgate non arriva al Maracanazo, si ferma prima, a una partita vinta sulla carta e persa sul campo.
25 novembre 2022, Al Kahor, Qatar, Stadio Al Bayt, ore 20, Inghilterra–Stati Uniti: niente da dichiarare, Gareth?