Helmut Haller, il Tedesco “Sbagliato”
C’era una volta un tedescone che indossava la maglia del Bologna e incantava tutti, un tedescone che di tedesco, oltre al nome Helmut Haller, aveva ben poco.
C’era una volta un tedescone che indossava la maglia del Bologna e incantava tutti, un tedescone che di tedesco, oltre al nome Helmut Haller, aveva ben poco.
Paride Tumburus, difensore, vince lo scudetto nel 1964 con il Bologna, indossa per 4 volte la maglia azzurra e prende pure parte alla avventura ai Mondiali 1962
Quando si pensa ai Ragazzi del 64, il nome di Carlo Furlanis non è mai tra i primi a venire in mente. Forse a causa del ruolo, forse per via del carattere riservato.
Bruno Torretta, per più di quarant’anni, è stato il dentista del Bologna. Dalla fine degli anni Cinquanta in poi, ha curato chi indossava la maglia rossoblù.
L’ala dell’entusiasmo L’immagine di ciascuno di noi dipende da due cose: i dati soggettivi e i dati oggettivi. Sul piano soggettivo, non esiste chi ha ragione e chi ha torto: tutti hanno diritto ad avere una propria opinione su un fatto, un luogo, una persona. Prendete Marino Perani (Ponte Nossa, Bergamo, 27 ottobre 1939 –…
William Negri William Negri (Bagnolo San Vito, Mantova, 30 luglio 1935 – Mantova, 26 giugno 2020), 12 volte portiere della Nazionale, esordì in azzurro l’11 novembre del ’62 a Vienna contro l’Austria, allora avversario arcigno e temibile per noi: l’ultima vittoria risaliva al 1935 (Pozzo in panchina), un 2-0 con doppietta di Silvio Piola. In…
Romano Fogli Quando arrivò al Bologna dal Torino (Bonifaci e soldi ai granata e un anno, il ’57-58, ancora in prestito sotto la Mole), nel maggio del ’58, il ragazzo di Pisa aveva 20 anni (data di nascita completa: 21-1-38), due piedi magici, un fisico asciutto e una gran voglia di farsi apprezzare in un…
Dopo il 3-3 contro la Juventus, qualcuno ha avuto il coraggio di dire che era stato un regalo di Thiago alla Vecchia Signora.
Finita la festa, gabbato lo santo? Neanche per idea: la festa è solo all’inizio e nessun santo è stato gabbato. Thiago Motta non è più l’allenatore del Bologna.
È lontano fisicamente, vive un’esperienza nuova e non semplice, però Roberto Mancini non dimentica Bologna. Il suo è un messaggio d’amore alla squadra e alla città che ama.
Non sono tifoso del Bologna. Se è per questo, non sono neanche nato a Bologna. Però m’incazzo quando vedo qualcosa che mi sembra sbagliato.