Roberto Del Monte, l’uomo Del Monte
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Roberto Del Monte invece è un 1963 in forza al Fano, centravanti paragonato a Bonimba («Il soprannome me lo diedero i vecchi della prima squadra»); prima di giungere in granata, è passato dalla sua Pesaro a Vicenza, dove per una serie di motivi non venne confermato, qualche allenamento con il giovane Milan di Galbiati e quindi l’approdo alla foce del Metauro.
«Feci un mare di gol nella Berretti e venni aggregato parecchie volte alla prima squadra, mister Mascalaito mi vedeva bene, quell’anno perdemmo la B sul finale e l’anno dopo ebbi la soddisfazione dell’esordio in C1». Il bomber poi si sposta a Cesenatico, dove in coppia con Pino Lorenzo vince l’Interregionale a suon di reti («16 gol, a fine anno avevo richieste in B, ma Lorenzo rientrò a Catanzaro e la società decise di tenermi») per poi vivere due stagioni in C2 prima di tornare a Pesaro e trionfare ancora in Interregionale con mister Nicoletti.
Una fugace apparizione a Jesi e poi l’avventura a Imola, dove vince la Promozione e ancora l’Interregionale (spettacolare la rovesciata con cui decide lo spareggio promozione a spese del Gualdo, vedere YouTube per credere!), anche se poi la società non si iscrive alla C2; ricomincia da Castel San Pietro (ancora vittorioso in Promozione) per due stagioni memorabili, poi Crevalcore con la quarta vittoria dell’Interregionale e una lenta discesa tra Voltana, Faenza, Cattolica e Belligotti, dove a quarant’anni suonati segnava ancora caterve di gol. «Se penso a quel campionato Primavera ricordo le sfide con Sambenedettese, Bologna e Fiorentina. Andammo a vincere 2-1 a Firenze con una mia doppietta, mi marcava Marco Baroni… Che soddisfazione!».
Oggi Del Monte accudisce l’anziana madre («Ha avuto tre ischemie e non può più stare da sola»), ha lavorato qualche anno nelle consegne dei quotidiani e ogni tanto si ferma a pensare a ciò che dicevano a Cesenatico: «Tra Del Monte e Lorenzo, sarà il primo a sfondare!».