Per Deogratias ricevuti
Il tempo di lettura dell'articolo è di 6 minuti
Sfida in famiglia
Il 5 febbraio del 1984 nasceva Carlos Tevez, Albano e Romina si svegliavano dopo aver trionfato a Sanremo, la sera precedente, con “Ci sarà”, ma avvenne un altro fatto perlomeno curioso, nel pomeriggio al Romeo Neri di Rimini.
Si sfidavano, per la diciannovesima giornata del campionato di Serie C1, i biancorossi padroni di casa e la Carrarese, e nelle due formazioni figurava un cognome particolare, proveniente dalla provincia pesarese: Deogratias, che non è certo Rossi come estensione…
Due fratelli, un portiere e un difensore, che finalmente riuscivano a sfidarsi dopo esserci andati vicini in parecchie occasioni; il più vecchio è Fabrizio, classe 1959, e cresciuto nell’allora florido vivaio della Sambenedettese, mentre Giovanni è nato il 31-1-1961 e ha appreso i trucchi del mestiere tra i dilettanti della Pergolese.
Gli inizi
Fabrizio si affaccia al calcio che conta nella stagione 76-77, quando nella Samb di Tribuiani è il rincalzo dietro gli adulti Pozzani e Pigino: il primo incappa in un infortunio e lui colleziona undici panchine in Serie B; la stagione seguente la passa interamente nella Primavera e per il 78-79 Toneatto lo promuove al ruolo di dodicesimo. Con l’esordio a dicembre in sostituzione di Pigino (dal 46′) in un Sambenedettese-Varese 3-1, rompe il ghiaccio e a fine stagione le partite saranno quattro, delle quali tre dall’ inizio.
In quello stesso anno il fratello Giovanni spopola nella Pergolese, tanto da venire acquistato dal Fano per disputare la Serie C1 edizione 79-80; due anni alle dipendenze di Mascalaito, una Serie B sfiorata molto da vicino (è il Fano di Messersì, Rabitti, Cazzola, Esposito e Zanolla) e 49 gare che lo portano a firmare per il Rimini in cadetteria.
Fabrizio intanto ha fatto due anni a Carrara in C2, ha giocato tutte e 68 le gare di campionato e maturato esperienza anche con quel genio anticonformista di Corrado Orrico, torna in B anche lui per la stagione 81-82, non a Rimini ma ancora a San Benedetto del Tronto; nel doppio confronto diretto in campionato sono entrambi in panchina, nelle Marche stravince la Samb (3-0) e in Romagna finisce pari (1-1), il portiere titolare dei rossoblù è tal Walter Zenga e Fabrizio comunque accumula 5 presenze, 3 delle quali con il Walter nazionale a fargli da secondo; Giovanni invece, nel Rimini di Maurizio Bruno, mette a segno pure due reti (21 gli incontri disputati), che portano in cassa tre punti (la vittoria ne valeva due) ma non evitano la discesa in C1.
L’avventura continua
Fratelli contro “a distanza” anche per il campionato 82-83. Giovanni resta in Romagna e Fabrizio diventa il titolare del Forlì, ma nel doppio derby gioca solo lui, per il difensore una stagione sfortunata nel bel Rimini di Arrigo Sacchi, solo 5 presenze e un quinto posto che non rende giustizia; la storia si ripete nuovamente nella C1 targata 83-84: Giovanni non si schioda da una Rimini che lo ha calcisticamente adottato e Fabrizio torna in quella Carrarese dove ha dato il meglio e quel 5 febbraio finalmente giocano contro (all’andata Giovanni non era sceso in campo), Biagetti per i romagnoli e Cacciatori per i toscani fissano il punteggio su un 1-1 che accontenta tutti, soprattutto i due Deogratias!
L’allontanamento
Sarà l’ultimo incrocio di famiglia, perché se il portiere resta in Toscana ancora un anno, Giovanni scende a Ravenna a vincere l’Interregionale (Nappi, Musiello, Albinelli, Girardi, tanto per capire il livello…) e a dimostrare al Rimini che è completamente riabilitato, pronto al grande salto; non se lo fanno ripetere certo i romagnoli e Deogratias disputa altri due campionati di C1 da protagonista, nel secondo va a segno addirittura in 5 occasioni, due delle quali decisive.
Contemporaneamente Fabrizio si è legato per un biennio al Pontedera in C2, dove ha modo di essere il titolare in una delle prime esperienze in panchina di Marcello Lippi; la stagione 87-88, invece, avrà due facce diametralmente opposte, quella della delusione per il portiere che, passato al Siena (Serie C2), non riuscirà a imporsi, e quella dell’esaltazione per un Giovanni che al primo colpo sale in B con l’Ancona di Cadè, 31 presenze, un gol e l’inizio di una favola: Deogratias, Vincioni, Fontana, Bruniera…
Dall’estate 1988, poi, le strade dei fratelli Deogratias si allontanano sempre di più: il difensore vive la favola dorica con quattro campionati cadetti culminati con una storica ascesa in Serie A agli ordini di Vincenzo Guerini; Fabrizio invece nello stesso lasso temporale disputa due stagioni in Serie C2 da titolare (Benevento e Jesi) e poi, a trentun anni, scende in prima categoria a Grottammare per risalire in Eccellenza a Jesi l’anno che ad Ancona si compie il miracolo di cui sopra.
Una volta in A, però, il destino non regala l’esordio all’ormai esperto difensore pesarese, quattro panchine tra ottobre e marzo e poi il trasferimento in Sicilia per aiutare il Messina a salvarsi in C1, ovviamente missione compiuta con una dozzina di solide presenze.
Chiusura da Dilettanti
Anche il fratello Fabrizio non molla la presa, un paio d’anni in Eccellenza tra Jesi e Camerino per poi tornare ancora a Grottammare in Prima Categoria nel 94-95, quando Giovanni ha appena lasciato dopo una stagione (la precedente) al Fano di Cavasin, Serie C2, come a chiudere un cerchio aperto tanto tempo prima; il 95-96, invece, tornerà ad accomunare i due fratelli tra i dilettanti marchigiani, Fabrizio è nuovamente tra i pali del Grottammare e Giovanni scende qualche volta in campo con la Recanatese, cambia la categoria che è la Prima per uno e l’Interregionale per l’altro, poi Giovanni appende le scarpe al fatidico chiodo mentre Fabrizio si getta da un palo all’altro ancora per tre campionati, uno in Promozione (San Pio X) e due in Eccellenza (Sangiorgese).
Storia finita?
Parrebbe, ma nel 2013 l’Oasi Santa Maria (terza categoria) ha bisogno di una mano… Secondo voi, Fabrizio che cosa ha risposto?