Pasqualino Di Stefano, il canadese
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Pasqualino Di Stefano, il canadese
Pasqualino Di Stefano, in quel 1981-82, ha un qualcosa di particolare, risulta infatti canadese di nascita (1965) in un’epoca in cui le frontiere erano chiuse; in realtà è nato a Toronto da genitori italiani, ma già a un anno è rientrato in Italia perché i suoi acquistarono una tabaccheria in quel di Sora.
Proprio in Ciociaria il ragazzo cresce a pane e pallone, e dopo un provino viene acquistato dalla Sampdoria assieme a Rocco De Marco (il quale poi farà la Serie A a Parma).
La Sampdoria e il quasi esordio
A Genova il ragazzo dimostra di saperci fare e sotto la guida di Caboni e Lippi giunge alle soglie della prima squadra, dove colleziona una panchina alla Fiorita di Cesena il 13-3-1983, 0-2 per i blucerchiati, il 16 sulle spalle e il cuore pieno di speranza.
La Serie C
Il banco di prova sarà Asti, C1 a salvarsi, ma Di Stefano colleziona solamente 14 presenze che non servono a evitare lo scivolone in C2 ai galletti; riparte da Cairo Montenotte (ancora C2) e passa per Casale (C2), ma ormai i sogni di gloria sono lontani, proseguirà a livello di Serie D facendosi un nome nei campi “di casa”.
Il finale di carriera in Serie D
A Sora, Ferentino, Isola Liri e Morolo ancora oggi hanno negli occhi le giocate del “canadese“, e se passate proprio da Sora lo troverete lì nella tabaccheria, gentile e disponibile a raccontare la sua avventura, nella quale – dice – «Mi è mancato il carattere necessario per esprimermi a quei livelli».