Pasquale De Vincenzo e Massimo Palanca
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De Vincenzo e Palanca
La stagione 1989-90 certifica l’addio al calcio giocato di un Re, Massimo Palanca da Loreto, O Rey di Catanzaro! Salito al trono nella stagione 74-75 dopo aver fatto faville a Camerino e Frosinone, Palanca ha deliziato la platea catanzarese negli anni dello splendore giallorosso, con promozioni in Serie A, salvezze, ottimi piazzamenti, semifinale di Coppa Italia e una sentenza con quel piccolo sinistro (37 di scarpa) soprattutto dalla bandierina del corner, dalla quale per ben 13 volte ha uccellato il portiere avversario di turno!
Mi manda il Trap
Quella stagione, come dicevamo, è l’ultima da calciatore per Palanca, tornato all’ovile nell’ottobre del 1986 dopo essere andato via dalla Calabria nell’estate 1981 destinazione Napoli, ma senza grosse soddisfazioni; una fugace tappa a Como, il ritorno a Napoli e poi (estate 1984) la C2 con il Foligno che pareva il canto del cigno.
Due stagioni in Umbria, 18 reti, e la seconda luna di miele con le aquile giallorosse, il ritorno in C1 con 17 reti e la promozione, la B con 14 centri e un solo punto mancante per il paradiso e ancora quelle giocate che facevano brillare gli occhi a ogni innamorato del Catanzaro, una squadra costruita al risparmio e con tanti ragazzi, quella, ragazzi tra i quali Pasquale De Vincenzo, classe 1968, che in quella stagione vantava nel curriculum le 31 presenze in B del campionato precedente e tre panchine in A con l’Inter di Trapattoni edizione 87-88.
L’annata della squadra calabrese, purtroppo, sarà un calvario sotto tanti punti di vista, in primis quello di una classifica che la vedrà ultima con 25 punti e perciò retrocessa in C1.
Standing ovation
De Vincenzo si fermerà a Catanzaro anche la stagione successiva (discesa in C2), farà tappa a Reggio Calabria e poi spiccherà il volo per la Serie A, voluto da un Foggia che scommetteva su “sconosciuti” e valorizzato dal maestro Zeman.
Ritorno a Reggio, Livorno, Spezia e poi la discesa tra Biella e Montevarchi fino a chiudere a Venturina, tra i Dilettanti, nel 2004. Il 3 giugno 1990, allo stadio Ceravolo, Palanca giocava la sua ultima gara.
De Vincenzo aveva il 4 sulla schiena e al settantesimo, quando O Rey venne sostituito, si commosse come tutto lo stadio, che tributava il doveroso omaggio al suo campione: che onore essere stato il suo ultimo “vicino” di figurina!