Paolo Ciucchi
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Paolo Ciucchi
Nove domeniche di Serie A, tre mesi di sogni che si realizzano nella mente di un ragazzo che di colpo sale al proscenio al fianco di Baggio, Diaz, Contratto e altri eroi. Il suo nome è Paolo Ciucchi. Viene da Pelago e con il viola nel cuore.
La Fiorentina edizione 87-88 è una squadra dal buon potenziale ma che non riesce a esprimersi completamente. La guida un giovane e già bravo Eriksson e mette in mostra il talento cristallino di Roby Baggio, unito a quello di Diaz e rafforzato dalle doti di giocatori quali Nicola Berti, Sergio Battistini e il più giovane dei Di Chiara, Alberto.
È un calcio nel quale quando manca qualcuno o qualcosa si pesca dal Settore Giovanile (sono per fortuna lontani i tempi delle “rose” illimitate) e così qualche ragazzo di buona prospettiva e volontà ha l’occasione della vita.
Il giorno del debutto
È il caso del giovane Paolo Ciucchi, fiorentino di provincia cresciuto nel vivaio viola; Paolo viene convocato per la prima volta con i grandi il 7 febbraio 1988 a Como, ma Corneliusson quel giorno decide di rovinargli la giornata siglando il definitivo 1-0 lariano.
La domenica da ricordare però sarà la successiva, il giorno di San Valentino: Ciucchi rileva al 67′ Davide Pellegrini, bagnando così l’esordio in A nel derby (0-0 il finale) con l’Empoli e corona il sogno di ogni bambino.
La domenica dopo Eriksson lo mette dentro al Partenio nel finale di Avellino-Fiorentina e il 6 marzo, alla ventunesima, vede dalla panchina e con il 16 sulla schiena, la vittoria in extremis (90′ Diaz su rigore) della Viola sul Torino.
La terza presenza in campo arriva il 20 marzo, quando Eriksson lo manda in campo al 71′ al posto di Roby Baggio, e la domenica successiva a Genova viene inserito al 69′ in vece di Contratto nel tentativo, vano, di recuperare la rete doriana di Bonomi.
Il derby con il Pisa lo vive da rincalzo e rimette piede in campo nella disfatta di San Siro, quando l’Inter del Trap abbatte la Viola con un perentorio 3-0; ancora una panchina a Napoli nel penultimo turno di campionato e poi la partenza per Cento, Serie C1, dove agli ordini di Ventura dovrà valorizzarsi.
Sempre più in basso…
Non va benissimo, in Emilia: 17 gare, una sola rete e la retrocessione fanno propendere la Fiorentina per un altro prestito e questa volta in C2, vicino casa, alla Cuoiopelli di Santa Croce sull’Arno. Qui Ciucchi si esprime abbastanza bene, 6 reti in 28 gare, ma arriva un’altra retrocessione che certo non aiuta la carriera a decollare.
I numeri però ci sono, e così ecco Ciucchi ancora in C1, tra i marmi di Carrara, pronto per esplodere; 14 gare senza reti e la terza retrocessione consecutiva però sono l’ultimo passaggio tra i professionisti per lui, che scende in Interregionale a Bolzano (7 presenze e una rete) e poi si avvicina a casa tra Chianciano (25 gare e 5 reti) e Pontassieve (27-6), prima di giocare tra i dilettanti regionali per un quadriennio tra Audax Rufina, Antella e Le Signe e chiudere una carriera forse avara delle soddisfazioni che si paventavano all’inizio ma comunque vissuta intensamente, tanto da pubblicare un libro, “La Scelta”, che racconta tutta l’avventura… Certo che se ripensa a Baggio, Berti e Diaz…..