Non sono una Signora
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Il giorno del (primo) giudizio è arrivato
E poi viene il giorno del (primo) giudizio. Tutto il resto passa in secondo piano, anche se non siete intossicati dal virus anti-juventino. La Corte d’Appello Federale riapre il processo sulle plusvalenze (dove forse c’era il reato ma non si erano trovati colpevoli) e mette a soqquadro quel che resta di un club che ha fatto la storia del calcio italiano.
La sentenza
Buttiamo giù l’elenco delle condanne senza commento, perché quando scoppia la bomba atomica è inutile stare a guardare al capello. Juventus: 15 punti di penalizzazione da scontare in questo campionato.
Fabio Paratici: 30 mesi di squalifica. Federico Cherubini: 16 mesi. Andrea Agnelli: 24 mesi. Pavel Nedved: 8 mesi. Enrico Vellano: 8 mesi. Paolo Garimberti: 8 mesi. Assia Grazioli Venier: 8 mesi. Maurizio Arrivabene: 24mesi. Caitlin Mary Hughes: 8 mesi. Daniela Marilungo: 8 mesi. Francesco Roncaglio: 8 mesi.
Empoli, Genoa, Novara, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria (e i loro dirigenti): assolti.
Che cosa succederà in aula
I legali del club bianconero definiscono la sentenza «una palese ingiustizia», frutto di una «disparità di trattamento». Questo perché la Corte d’Appello Federale ha riaperto il processo sul caso plusvalenze solo per la Juve (ma la plusvalenza è come l’amore: bisogna essere in due…), arrivando a emettere sentenze più pesanti di quelle richieste dalla Procura Federale.
I legali (Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa) adesso si appelleranno al Collegio di Garanzia dello Sport: «L’odierno accoglimento del ricorso per revocazione da parte della Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato. Attendiamo di leggere con attenzione le motivazioni per presentare il ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, tuttavia evidenziamo, fin da ora, che alla sola Juventus e ai suoi dirigenti viene attribuita la violazione di una regola, che la stessa giustizia sportiva aveva ripetutamente riconosciuto non esistere. Riteniamo che si tratti di una palese ingiustizia anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio».
Gli azzecca-garbugli, qualunque maglia indossino, sono sempre al lavoro sin dai tempi di Alessandro Manzoni.
Che cosa succederà in campo
Noi di Solocalcio siamo gente alla buona, gente che non riesce ad azzeccare un triplo di risultati, figuriamoci se possiamo immaginare come reagiranno in campo gli uomini di Allegri.
La Juve non è nuova a catastrofi del genere, basta tornare al 2006 per ricordare. Retrocessa in B, lo “zoccolo duro” della squadra – capitanato da Alex Del Piero – rimase al proprio posto, riportò Madama in A e insomma, con un poco di zucchero la pillola andò giù.
E oggi? Anzi: domani? La Juve ha raggiunto in classifica il… Bologna, così sotto le Due Torri i tifosi scontenti della gestione Saputo possono finalmente decidere se è meglio una vita spericolata o una vita senza scossoni.
Il club bianconero, come obiettivo minimo ha (aveva?) un piazzamento tra le prime quattro, in modo da poter accedere alla Champions League che poi avrebbe puntualmente vinto qualcun altro.
Oggi, il quarto posto è distante 12 punti: è possibile, nel girone di ritorno, recuperare il gap? Sicuramente sì, ma il vero problema è che quella sporca dozzina di punti va recuperata non a una rivale, ma addirittura a tre, ovvero Atalanta, Lazio e Roma. E allora la cosa si complica molto.
Ci sarebbe un’altra strada: vincere l’Europa League, “conquistata” dalla Juve dopo essere stata sbattuta fuori dalla Champions. In febbraio, i playoff contro il Nantes per guadagnare gli ottavi di finale: e poi?
Se ce lo chiede l’Europa…
Da una ventina d’anni (l’avete notato?), tutte le mazzate che arrivano in fronte a noi Italiani sono accompagnate dalla giustificazione “ce lo chiede l’Europa”, utile scaricabarile per politici che non amano assumersi responsabilità.
Parlando di Juve, “ce lo chiede l’Europa” suona ancora peggio. Perché l’Europa, ovvero l’Uefa, lo scorso 1 dicembre ha aperto un’inchiesta sulla Juventus «per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario».
Questo significa che se l’indagine promossa da Nyon accertasse violazioni, la Juventus rischierebbe l’esclusione dalle coppe. Il compianto avvocato Prisco chioserebbe: per fortuna Andrea Agnelli, presidente illuminato, non si mise in prima fila all’epoca della Superlega Europea… Se tutto va bene, sono rovinati.