Massimo Spezia, il bomber e la sua mamma
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Massimo Spezia
Massimo Spezia è uno dei più piccoli della compagnia. Classe 1965, è nato a Sassuolo (Mo) e lì ha iniziato a tirare calci alla palla sulla piazza, tra amici.
Il signor Corsini lo nota e lo arruola per il torneo dei rioni, appuntamento importante che ha già tirato fuori Mariani e Corradini; da lì è un attimo passare al Modena e arrivare, in quell’81-82, alle soglie della prima squadra.
L’esordio in C1
Serie C1, Giorgi allenatore e una promozione sfuggita per un soffio, Massimo timbra due gettoni che paiono l’inizio di una favola, ma il destino decide che ci sarà da soffrire per arrivare; viene a mancare il papà durante la successiva stagione e lui deve accantonare i sogni, mettersi un grembiule, tirare su le maniche e aiutare mamma nel negozio di carne equina che hanno in città.
Nonostante ciò la passione per la palla non sfuma: va in prestito a Sassuolo in Interregionale e sale in C2 (prima volta dei Neroverdi tra i professionisti), ma non c’è conferma. Ricomincia, un po’ deluso, da Roteglia in Promozione («Non potevo davvero piantare mamma da sola in negozio»), vince un altro campionato e comincia a farsi un nome in Interregionale, a suon di gol!
A 24 anni, poi, ecco la chiamata che aspettava, Carpi, serie C1, mister Tomeazzi gli dà fiducia e lui ripaga con un’ottima stagione che lo porta all’ambizioso Fiorenzuola in C2.
Due stagioni discrete, la vendita dell’esercizio commerciale e finalmente può cominciare a fare solo il calciatore; scende in D a Crevalcore (e vince!), torna a Sassuolo e poi è il centravanti di un ambizioso Fidenza che per due stagioni sfiora la C2, un terzo ritorno a Sassuolo (ancora in D) si conclude con uno spareggio promozione perso e allora scommette, e vince, sulla ruota di Imola.
Due stagioni con promozione in C2 e salvezza condita dalla migliore performance tra i “pro” (9 reti); ancora un ritorno nella sua Sassuolo, stavolta in C2, per chiudere poi tra i dilettanti di casa con Crevalcore, Fiorano e Roteglia una carriera da 203 reti.
Chiusa la carriera da calciatore …
Oggi fa il rappresentante per un’azienda di ceramica e gira spesso l’Italia, ha abbandonato i campi dopo una breve esperienza da allenatore e ha un solo rammarico, essere passato da Carpi e Sassuolo un attimo prima della storia: «Senza presunzione, credo che avrei potuto dire la mia…».