Marco Rossi, l’altro Rossi
Il tempo di lettura dell'articolo è di 1 minuti
Marco Rossi
Chiamarsi Rossi, nei primi Anni 80, era davvero impegnativo, soprattutto se facevi l’attaccante. Marco Rossi, classe 1963, si mette in luce giovanissimo a Bellaria, lo nota il Cesena e in un battibaleno si trova agli ordini di tale Arrigo Sacchi da Fusignano in una Primavera che vincerà il campionato.
Esordio in Serie A
Duro, determinato e senza paura, Marco deve attendere l’82-83 per esordire in massima serie, e lo fa proprio a Torino contro Pablito in un Juventus-Cesena, quando al 74′ Bolchi lo inserisce al posto di Filippi. Le 11 gare di quella stagione rimarranno le uniche in Serie A per Rossi, che l’estate successiva parte per Francavilla (C1), dove in un biennio insacca 23 palloni che gli valgono la chiamata di Sacchi a Parma con cui da protagonista vincerà il campionato guadagnandosi il diritto alla Serie B.
La fine della carriera
In cadetteria Marco Rossi non esplode, e forse è la sua fortuna, visto che lo dirottano a Prato (ancora C1) dove diventa un idolo nella città di Pablito. Un breve rientro a Parma e un paio di stagioni tra Spezia e Venezia non bastano a soffocare l’amore per i toscani, nei quali torna dal 1991 al ‘95 per poi concludere l’avventura tra i dilettanti del Montemurlo dopo quasi 90 reti tra i professionisti.
Marco Rossi Allenatore
Oggi è stimato allenatore con esperienze nel “suo” Prato, in squadre dilettantistiche romagnole e in ultimo nella Primavera delle ragazze del Cesena, e chissà come sarebbe andata se fosse entrato pure qualche gol in Serie A.