Marco De Simone
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Marco De Simone
Le notti magiche, in quel 1988, le aveva vissute Marco De Simone da Frattamaggiore; per Totò Schillaci non erano nemmeno in programma.
De Simone infatti, da napoletano purosangue, aveva coronato il sogno di indossare la maglia azzurra proprio nell’anno dell’esordio di sua Maestà Diego Armando Maradona.
Acquistato dal Cagliari, con il quale il difensore classe 1963 aveva mosso i primi passi nel calcio che conta dopo essersi formato tra Interregionale e C2 con la Frattese; un anno soltanto a Napoli e 16 presenze (15 da titolare) prima di partire per la Sicilia, due anni a Catania e poi l’approdo a Messina, sempre in Serie B, nell’estate 1987.
Istinto del gol
La storia di Schillaci, invece, è differente. Classe 1964, arriva giovanissimo a Messina nel 1982, cresce tra le fila della mitica A.C.R. e mette in mostra un fiuto del gol fuori dal comune, nonostante sia la disperazione degli allenatori in quanto gli riesce difficile assimilare anche il più facile degli schemi.
«Non gli ho mai spiegato nulla di tattica, lui era dove c’era da fare gol! Ma era tutto istinto!»: parole e musica di Franco Scoglio.
Ha visto Maradona
In quel 1988-89, agli ordini di Zeman, Schillaci esploderà a suon di reti: saranno 23 a fine campionato e nessuno in cadetteria farà meglio di lui; da lì a poco nascerà il mito dagli occhi spiritati, la Juventus lo consacrerà in Serie A, l’estate del 1990 sarà quella delle “sue” notti magiche con annesso titolo di capocannoniere del Mondiale e Totò vivrà il periodo più felice della sua parabola calcistica, che lo porterà all’Inter e poi in Giappone, dove dal 1994 al ‘97 sarà idolo assoluto con lo Jubilo Iwata.
De Simone vivrà quella stagione da protagonista della difesa, che con Zeman è tutto dire, 33 presenze e una rete (al Taranto) ne faranno uno dei pilastri di una squadra che otterrà un lusinghiero ottavo posto in Serie B; resterà a Messina ancora un biennio, sempre in B, e poi nel gennaio del ‘92 emigrerà in C2 al Giulianova.
Seguiranno le esperienze, tra C1 e C2, alla Sambenedettese, alla Juve Stabia e per finire all’Albanova, dove a trentacinque anni metterà fine a una bella carriera da difensore. Non avrà disputato i Mondiali, ma di aver corso per Maradona e Schillaci non lo possono raccontare mica tutti….