Le Partite Impossibili
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Cambio della guardia
Empoli, da trent’anni almeno, è sinonimo calcistico di successo, programmazione e ottimizzazione dei costi, ma a metà degli Anni 80 era “solamente” un piccolo miracolo di provincia capace di arrampicarsi fino alla cadetteria nonostante la vicinanza di una grande del nostro universo pallonaro, la Fiorentina.
Nel campionato 84-85, gli azzurri sono al loro secondo torneo consecutivo in Serie B (categoria già frequentata tra il 1946 e il 1950) dopo la promozione del 1983, e hanno come obbiettivo quello di mantenere (senza troppi patemi) la categoria; per contro il Varese è un nome altisonante ai piani alti del mondo pallonaro: negli ultimi 22 anni è caduto in C1 per una sola stagione mentre i restanti 21 li ha passati tutti tra A e B!
Varese in scioltezza
Alla nona giornata, perciò, quando si scontrano a Masnago, il palmares più luccicante è quello dei bosini, che hanno in panchina Giampiero Vitali, l’artefice della promozione empolese dalla C1 alla B; con il solo blasone, si sa, nello sport si fa poca strada, il Varese però mette in campo anche altro, la buona tecnica di Bongiorni, gli strappi di Scaglia accompagnati dalla sostanza di Strappa, la potenza di Tomasoni e l’affidabilità dell’estremo difensore Zunico.
Dall’altra parte l’Empoli schiera un gruppo che di lì a poco arriverà addirittura in A ottenendo la salvezza! Ci sono Drago tra i pali, Gelain dietro con l’esperto D’Arrigo e il pratico Vertova, il baffo Piccioni a cucire i reparti e l’ariete Cinello a farsi spazio là davanti, il genio di Della Monica cerca di innescare il veloce Zennaro. In quel primo pezzo di campionato, però, la spunta il Varese, Buongiorni già al 10′ coglie il palo alla sinistra di un Drago battuto e propizia la rete del vantaggio di un Pellegrini lesto a insaccare la ribattuta del legno; l’Empoli abbozza una reazione, ma i lombardi controllano senza affanni e, terminato il primo tempo in vantaggio, chiudono la contesa in apertura di ripresa quando il neo entrato Eritreo (gioiellino scuola Roma) sorprende la difesa toscana dopo essere stato innescato con uno splendido filtrante: 2-0.
Colpo di scena
Attorno all’ora di gioco avviene un fatto inconsueto, l’arbitro Tubertini di Bologna si procura una distorsione alla caviglia che pare obbligarlo a sospendere la gara, il gioco si interrompe per sei lunghi minuti al termine dei quali il direttore di gara, prontamente soccorso, fa capire di essere in grado di portare a termine la gara.
Si riprende perciò a giocare, ma l’Empoli è decisamente in giornata no, il Varese amministra senza correre rischi e porta a casa due punti che lo tengono in una posizione centrale di classifica con 9 punti.
Dall’altra parte i toscani annaspano sul fondo, sette punti valgono il quart’ultimo posto davanti alle sole Campobasso, Parma (entrambe a 6) e Cagliari (5).
Il campionato prevede altre ventinove giornate, che nei fatti cambieranno tutto: l’Empoli chiuderà la stagione in ottava posizione con 37 punti, i bosini invece scenderanno in C1 con 33, uno solo in meno del Cagliari che si salva!
Dalla polvere all’altare
L’estate successiva addirittura in Toscana si festeggerà il primo storico salto in A, mentre a Varese si scenderà addirittura in Serie C2. Da quel giorno i destini di Empoli e Varese sono decisamente cambiati: una oggi è in A, l’altra in D, traete voi le conclusioni…
VARESE-EMPOLI 2-0
11 Novembre 1984
Reti: 10′ D. Pellegrini, 48′ Eritreo.
VARESE: Zunico, Misuri, Papis, Strappa, Tomasoni, Gentilini, Di Giovanni, Bongiorni, Scaglia (46′ Eritreo), Salvadé, D. Pellegrini (75′ Orlando).
Allenatore: Vitali.
EMPOLI: Drago, Gelain (38′ Mosconi), Della Scala, Piccioni, D’Arrigo, Vertova, Calonaci, Casaroli, Cinello, Della Monica, Zennaro (58′ Caruso).
Allenatore: Guerini.
Arbitro: Tubertini di Bologna.