Lamberto Tavelli, io e Bonetti
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Lamberto Tavelli
A Montichiari, provincia di Brescia, nasce nel 1963 Lamberto Tavelli, attaccante promettentissimo pronto a vestire la maglia della leonessa tra gli adulti; giunto nelle giovanili già all’età di 13 anni, compie tutta la trafila a suon di reti e in quell’81-82 è lassù nella classifica marcatori con De Vitis, Borgonovo e Marulla, tutta gente che scriverà la storia tra A e B.
Il Brescia e la Nazionale Juniores
Per il giovane Tavelli c’è pure il giro della Nazionale Juniores, con Evani, Battistini e Bertoneri si mette in evidenza al Torneo di Cannes e finalmente, il 18 ottobre 1981, mister Magni lo inserisce al 72′ di un Reggiana-Brescia in vece di Vincenzi, regalandogli l’esordio in Serie B; per lui, però, quelli saranno gli unici 18 minuti in cadetteria: «Magni, come del resto tutto l’ambiente, credeva in me, la settimana prima di incontrare il Pisa ricordo che mi preannunciò il mio esordio da titolare, roba da non dormirci la notte. Purtroppo in quei giorni venne esonerato e arrivò Perani, così il discorso terminò lì».
La stagioni di serie C1 e C2
Per il Brescia arriverà una scottante retrocessione in C1 e Tavelli ripartirà dal Pergocrema (C2). «Nonostante mi avessero assicurato che sarei restato, mi trovai in prestito al Pergo. Fu un anno buono dal punto di vista umano e apprezzai mister Pelagalli, ma a Mantova mi infortunai a un ginocchio, non venni operato e così restai fuori un sacco di tempo…».
Macalli, convinto dei mezzi del ragazzo, lo conferma anche la stagione successiva, poi per Tavelli ci sarà una bella avventura a Foligno, sempre in C2. «Mi volle Mister Fortini, era una squadra “grandi firme” con Palanca, Boranga e Ceccarini, una società molto ben organizzata che puntava alla promozione. Purtroppo non salimmo (quinto posto finale, n.d.r) e di lì a poco cominciarono i problemi finanziari».
Le ultime stagione in interregionale
La stagione 85-86 vede l’attaccante diviso tra una fugace avventura a Martina Franca (C1, ma senza presenze in campionato) e il rientro dalle parti di casa, al Passirio Merano nell’Interregionale, poi Castiglione ancora in Interregionale e il ritorno nella sua Montichiari per divenire una bandiera dei locali rossoblù con una decina di stagioni da calciatore.
La carriera da all’allenatore
Deposte le armi da bomber Tavelli inizia ad allenare e proprio con il Montichiari e lo fa anche in Serie C. «Da tre anni alleno ad Asola (Mn), ma ho fatto dalla C alla promozione, mi diverto e mi piace anche se è un calcio tutto diverso da quello che giocavo io…».
Il quotidiano lo vede impegnato da anni come responsabile della prevenzione all’ASL di Brescia, un lavoro che lo appaga e gli permette appunto di allenare.
«Potessi tornare indietro cambierei qualche scelta, resterei più tempo al Brescia, ma ero giovane, purtroppo orfano di entrambi i genitori e non avevo qualcuno che potesse aiutarmi; anche le ginocchia mi hanno tradito, se penso che al pari di Bonetti ero considerato tra i migliori, qualche rimpianto c’è… Ma in fondo va bene lo stesso!».