L’idiota: Dostoevskij non intendeva questo…
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Fëdor Dostoevskij
Ch’io sappia, Fëdor Dostoevskij non era un appassionato di calcio (anche perché in quel momento il football muoveva solo i primi passi in Inghilterra). Il protagonista de L’idiota, poi, il principe Lev Nikolàevič Myškin, secondo argute recensioni, “è portatore di valori che non sono attuabili nel mondo; la sua virtù, i suoi discorsi appaiono ridicoli proprio in quanto belli, o addirittura santi”, l’esatto contrario dei tanti idioti nostri contemporanei.
Il romanzo di Fëdor ha scosso l’Umanità negli ultimi 150 anni, ottenendo – va dolorosamente sottolineato – ben pochi risultati. Perché oggi gli idioti – nell’accezione moderna del termine – sono nostri compagni di viaggio, si annidano fra i nostri “amici” di Facebook e ogni tanto danno prova di esistenza in vita aprendo la bocca o calpestando un tastiera.
Se qualcuno non conosce il libro, ecco una versione economica
Le Convocazioni
Sono di ieri le convocazioni del mio amico (senza virgolette, stavolta) Mancini per le prossime due, malinconiche amichevoli. Due partite che assomigliano a una punizione per una squadra che ha gettato al vento la qualificazione al Mondiale, ma che in realtà il Ct sfrutterà per capire se c’è qualche nuovo azzurrabile in vista delle qualificazioni agli Europei. Roberto fa il suo mestiere, gli idioti… pure.
I ragli degli asini…
Ecco, estratti dal profilo FB del tecnico Campione d’Europa in carica, alcuni commenti.
Giulio Be: “Non convocare la migliore coppia di centrali italiani al momento (Romagnoli e Casale) è sintomo di pregiudizio. Portare laqualunque è la spiegazione dell’assenza dai Mondiali
Peppe Iannicelli: “Quando la Nazionale era una cosa seria, la convocazione arrivava dopo molte partite giocate ad alto e costante livello in Serie A. Adesso bastano pochi minuti di Serie A per esser convocati. Auguro ogni successo al talentuoso calciatore Pafundi, ma credo che ci sia qualcosa che non funziona…”.
Marco Logioia: “E poi ci chiediamo perché non siamo ai Mondiali”.
Marco Moro: “Almeno a questo giro ha una scusa x non aver chiamato Calabria. Chiesa l’avrei fatto riposare visto che arriva da un intervento delicato e sono amichevoli”.
Daniele Cretì: “Gatti? Ma ha giocato sì e no solo 2 partite quest’anno. Perché non Baschirotto, che di partite le ha giocate tutte con un rendimento straordinario?!”.
… non salgono al cielo
All’indomani del trionfo londinese, suggerii a Roberto di dimettersi: aveva compiuto un miracolo, da quel giorno in avanti rischiava solo di fare peggio.
Il mio amico Mancio mi disse che sapeva a cosa andava incontro, che conosce il mondo del calcio e sa che in un giorno passi del ruolo di eroe a quello di incapace. E ha tirato avanti. Io resto al suo fianco, e con me tanti altri.
Perché l’Idiota di Dostoevskij non aveva un profilo Facebook e lo stesso Fëdor parlava d’altro… #IOSTOCONMANCINI