L’Ancona che vorremMo
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Solo chi Cadè può risorgere
Erano quasi quarant’anni che ad Ancona non si respirava l’aria della Serie B, i ricordi erano ancorati alla squadra del presidente Battistoni che chiuse in ultima posizione, da neopromossa, il campionato 1951-52, 17 punti, undici in meno della Cremonese penultima, quattro vittorie e nove pareggi in 40 giornate… Un disastro, insomma!
In quell’estate 1987, però, sulla riviera del Conero non si pensa né si pretende la cadetteria, il precedente campionato di C1 si era concluso con una salvezza agguantata da un Cadé subentrato a Valdinoci e la conferma del tecnico lasciava sperare in un torneo decisamente più tranquillo.
Cadé, dal canto suo, chiede alla società una piccola rivoluzione: sette i riconfermati, Ugo Coltorti da Jesi e Salvo Fulvio D’Adderio da San Martino in Pensilis, poi il genietto di scuola milanista Gadda, Pregnolato, il roccioso Vincioni, Roncaglia e Spigarelli.
Le novità portano i nomi della coppia reggiana Donà (già Campione d’Italia con il Verona)-Macina (talento transitato dal Milan via Bologna e clamorosamente persosi per strada), della scommessa Bruniera dalla Civitanovese, di un De Martino sceso dalla A (Brescia) e poi Deogratias dal Rimini, Oscar Ettore Tacchi dal Lecce, Talevi e il suo talento reduce da un’annata-no a Messina, Fontana dal Piacenza, il portiere Vettore dal Prato e Franco Fabbri dal Padova.
L’apoteosi di giugno
Squadra discreta, si dice, ma tra il tempo che ci vorrà per assemblarla e la concorrenza di Vicenza, Monza, Spezia e altre ancora non lascia spazio a chissà quali sogni; all’esordio (20 settembre) si batte il Prato con un netto 2-0, ma alla prima trasferta nella vicina Pesaro ci si inchina alla Vis che passa con un 1-0, ecco poi che i pareggi casalinghi con Pavia e Spal, inframezzati dallo 0-0 di Ospitaletto, non paiono essere il viatico per ciò che poi effettivamente sarà!
Ma per Cadé e i suoi quello è solo il preludio a un cammino che toccherà il suo apice il 5 giugno 1988, 3-0 a una derelitta Pro Livorno e primo posto assicurato, il finale dice Ancona e Monza 45, Virescit 43 e Vicenza 42.
In città è l’apoteosi: Gadda viene brasilianizzato in Gaddao per le sue giocate sopraffine, diventerà il capitano per antonomasia e insieme a Fontana e Bruniera arriverà fino alla Serie A con baffo Guerini (ci sarebbe anche Deogratias, ma una volta in massima serie passerà al Messina dopo quattro panchine); Tacchi risulterà il miglior marcatore con nove centri (altri tempi, in cui segnare non era proprio facilissimo) e Vettore subirà solamente 14 reti.
Il sogno Coppa Italia
Il ritorno in B poi aprirà la strada a una stagione ricca di soddisfazioni per la tifoseria biancorossa: la A già citata, la Coppa Italia contesa alla Sampdoria di Gullit & C., un 3-0 all’Inter che è storia e tante stagioni nelle quali andare a giocare ad Ancona era un obbiettivo per molti big del pallone…
Oggi, il quarto fallimento negli ultimi vent’anni vela di tristezza oltreché di nostalgia quelle stagioni, non non possiamo che augurare una pronta risalita a questa “piazza” presa di mira troppe volte da personaggi che con il calcio vero c’entrano poco.…
Che arrivi presto un altro 5 giugno!