Il Torneo di Viareggio – C’ero una Volta
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Lo so, è l’incipit (storpiato) di tutte le favole. Io non ho mai scritto una favola, non ho più l’età per le favole, ma una favola – professionalmente parlando – l’ho vissuta. Giornalista professionista da più di quarant’anni: insomma, qualcosa avrò pur fatto, e sto andando a sfogliare le pagine per recuperarne le tracce. Lo faccio sfruttando il regalo di Marco De Polignol, che si è preso la briga e di certo il gusto di catalogare Guerin Sportivo e Calcio 2000, le “case” che hanno ospitato la mia prima e seconda vita (già, ormai sono alla terza età…). Ogni tanto andrò a pescare in quel magico hard disk un pezzo di me (non c’è bisogno di aggiungere altro, please…), con la speranza di presentarvi una persona (non mi piacciono i personaggi) o un fatto come ho avuto la fortuna di conoscerli io: senza filtri, solo un taccuino, una penna e tanta curiosità. Dice che la gente non ha più voglia di leggere: meglio così, la maggioranza penserà che si tratti di un inutile culto della personalità e tirerà dritto senza soffermarsi. Per gli altri, che saranno pochi ma mi auguro “buoni”, ecco a voi C’ero una volta…
Il 40° Torneo di Viareggio
Era il 1988, il calcio italiano cominciava a mostrare i muscoli in attesa che andasse in scena Italia 90, il “nostro” mondiale. Dicevamo che la Serie A era il campionato più bello del mondo, e forse lo era, ma non era l’unico fiore all’occhiello dei calciofili nostrani. In campo giovanile, organizzavamo quello che – lui sì, sicuramente – era il miglior torneo al mondo riservato a squadre Primavera: il Torneo di Viareggio. Le squadre, italiane e straniere, facevano la fila, davanti agli uffici del Centro Giovani Calciatori, per essere invitate alla manifestazione.
A caccia di talenti
Chi non c’era, semplicemente non aveva un Settore Giovanile all’altezza del cimento. E durante le due settimane del Torneo, al ristorante Margherita, da Fappani, sul lungomare o comunque sulle tribune dei vari stadi coinvolti, era normale imbattersi in sciami di direttori sportivi, che venivano in Versilia ad aggiornare i loro piani di calciomercato: perché se un ragazzo “valeva”, a Viareggio c’era di sicuro.
I suoi primi quarant’anni
Nel 1988, la Coppa Carnevale festeggiò i suoi primi 40 anni e il Guerin Sportivo – da sempre attento al calcio giovanile, le dedicò il servizio che vedete in queste pagine. Mi ha fatto piacere, rileggere certi nomi; mi ha ferito, constatare quanto il mondo del calcio sia peggiorato in questi 36 anni.
Un dato su tutti: all’epoca, il CGC faceva i salti mortali per mantenere la formula “metà squadre italiane, metà squadre straniere”: avrebbe potuto organizzare un torneo da 60 squadre annacquando la qualità, lo faceva da 16 per preservarla.
L’edizione 2024
Quest’anno, dal 12 al 26 febbraio, saranno 24 le formazioni in campo, suddivise in sei gironi. Questi.
GIRONE 1: Sassuolo, Galatasaray (Turchia), Westchester United (Stati Uniti), Sahel Atlantic (Senegal).
GIRONE 2: Fiorentina, Stella Rossa (Serbia), Carrarese, Beyond Limits (Nigeria).
GIRONE 3: Honved (Ungheria), Ibrachina (Brasile), Pontedera, Alex Transfiguration (Nigeria).
GIRONE 4: Empoli, Melbourne City (Australia), Imolese, Ojodu City (Nigeria).
GIRONE 5: Torino, Rukh Lviv (Ucraina), United Youth Soccer Stars (Stati Uniti), Centre National de Formation de Football Brazzaville (Congo).
GIRONE 6: Rappresentativa Serie D, Jóvenes Promesas (Spagna), Avellino, Mavlon (Nigeria).
Non perdete tempo a contare: 9 squadre italiane (comprensive di Avellino, Carrarese, Imola e Pontedera…) e 15 straniere, che – tolte Galatasaray, Honved e Stella Rossa – non hanno alcun tipo di blasone.
E mentre l’ineffabile presidente della Federcalcio Gravina ha accettato l’invito del CGC a presenziare alla manifestazione, Inter, Torino, Roma, Lazio, Milan e Atalanta, ovvero le sei squadre che comandano il campionato Primavera 1, non saranno al via. Dov’è l’errore?
Maxi guida all’appuntamento più prestigioso del calcio giovanile
Festigol 40° Torneo di Viareggio
di Marco Montanari – Illustrazione di Marco Finizio
I suoi primi quarant’anni? Un successo. E oggi, alla vigilia appunto della quarantesima edizione, ci sembra doveroso fare un bilancio. Dunque, il Torneo di Viareggio.
Nato nel 1949 da una fortunatissima idea del compianto Torquato Bresciani, è riuscito a imporsi all’attenzione generale come la massima rassegna mondiale di calcio giovanile riservata ai club. Merito, ovviamente, dei dirigenti del Centro Giovani Calciatori, che lavorano intensamente dodici mesi per poter proporre agli appassionati una “rosa” di squadre all’altezza della situazione.
Senza la preziosa opera di Alberto Nava e dei suoi fidi collaboratori, non saremmo qui a tessere le lodi della Coppa Carnevale. Lodi — ben inteso — che hanno origini lontane. Nel 1958, tanto per fare un esempio, Nicolò Carosio si esprimeva così sulle colonne dell’autorevole Calcio Illustrato: «L’organizzazione viareggina modifica e perfeziona sempre più col passare degli anni questa nobilissima manifestazione, che potrebbe essere definita un Campionato del Mondo in miniatura. Che il passato abbia dato frutti e insegnamenti non v’è dubbio. Attraverso il rosario delle nove passate edizioni, si poterono successivamente vedere sui campi della massima divisione atleti di fama internazionale e nazionale rispondenti ai nomi di Cervato, Virgili, Sarti, Novelli, Bacci, Bean, Comaschi, Ghezzi, Invernizzi, Montico, Colombo, Vavassori, Frignani, Longoni, Pavinato, David, Luison, Bernasconi, Garzena, Rozzoni, Zagatti, Venturi, Marcellini, Bonifaci, Radice…».
Erano tempi eroici. Quasi tutte le partite venivano disputate allo Stadio dei Pini, con qualche escursione sui campi vicini a Viareggio. Ma a unire il passato al presente resta un unico filo conduttore: allenatori, giornalisti, direttori sportivi erano (e sono) “costretti” a fare una capatina in Versilia per tenersi aggiornati e scoprire in anteprima i campioni di domani.
Febbraio 1959, Giordano Goggioli racconta ai lettori del Calcio Illustrato: «È piaciuto Trapattoni, senz’altro un più che discreto mediano sinistro…». Marzo 1961, Lelio Antoniotti (acuto osservatore che attualmente lavora per la Federcalcio) si sofferma su un… ragazzino di talento: «Al torneo abbiamo visto giocare anche Sandrino Mazzola, biondo, alto, ancora esile, certamente in fase di sviluppo fisico e agonistico, ma così deliziosamente impostato in linea tecnica da indurci a credere nelle parole dell’allenatore dell’Inter, Maino Neri, che pronostica un brillante avvenire calcistico per il figlio dell’indimenticabile Valentino». Detto, fatto.
Il fascino aumenta
Passano gli anni, giornali e televisione scoprono il fascino discreto della Coppa Carnevale. Il Milan fa la parte del mattatore, aggiudicandosi sei delle prime dodici edizioni. Il mondo — nel frattempo — è diviso in due blocchi contrapposti, ma la guerra fredda diventa… tiepida al sole viareggino. Il Partizan Belgrado, lo Spartak Mosca, il Dukla Praga e altre formazioni dell’Est rompono la cortina di ferro per portare il meglio dei loro vivai a confrontarsi con il meglio dei nostri settori giovanili, riuscendo tra l’altro a riportare significativi successi.
Il Torneo di Viareggio fa sempre più notizia, i club italiani e stranieri gareggiano per partecipare a questa manifestazione. Il motivo? Ce lo spiegò Gino Palumbo nel 1967: «Viareggio, nel calcio, è lo specchio della verità. Chi vuol dominare nel calcio non può ignorare i giovani, e Viareggio è una tappa obbligata per chiunque si occupi di football: è l’annuale, irripetibile occasione per misurare le capacità e la serietà con cui lavorano le nostre società e per valutare le qualità dei giovani che esse reclutano, selezionano, preparano, nell’interesse proprio del calcio nazionale…».
Al passo con i tempi
Così, di anno in anno, il Centro Giovani Calciatori chiama a raccolta i reggitori della cosa pallonara e loro non possono fare altro che rispondere “presente”. Guai a rimanere indietro, non tenersi al passo con i tempi, come sottolineò Gianni Brera nel 1969: «A Viareggio mi affaccio ai sogni da una tribuna che è un po’ il Monte Palomar del calcio mondiale. La sintesi storica del torneo più bello del mondo riduce in sensazioni statistiche i nomi dei professionisti passati verdi a Viareggio. I sogni mi consentono di plasmare, per sortilegio, portentosi interni, portentosi mediani da offrire a punte che già non hanno eguali, a difese che reggono con onore. Tutti li cerchiamo qui, dove ci chiamano i “giovani” di Viareggio…».
La lunga onda viola
Si chiude un altro decennio, arrivano gli Anni Settanta. La Fiorentina, sull’onda dell’entusiasmo per lo scudetto conquistato nel 1969, presenta formazioni agguerritissime e diventa la reginetta del torneo dominando in quattro occasioni. A guidare i viola, nel 1973, è Giancarlo Antognoni, “il ragazzo che gioca guardando le stelle”, come lo definì Vladimiro Caminiti dopo averlo visto debuttare in Serie A contro il Verona. Quel “biondino” — come tanti altri che lo hanno preceduto o altri che lo seguiranno — farà molta strada… Siamo in vista del trentesimo compleanno: chissà se gli anni cominciano a pesare… A fugare ogni dubbio interviene un’altra voce autorevole, quella di Antonio Ghirelli: «La Coppa Carnevale dimostra che, per quanti cambiamenti si siano registrati dentro e intorno a noi, c’è qualcosa che non cambia, qualcosa che continua nel tempo, qualcosa che sa riportarci come per prodigio a un’idea eterna di giovinezza. Il Torneo di Viareggio è un richiamo al quale non si può resistere,un richiamo che ci mette il fuoco addosso e ci restituisce ai vecchi entusiasmi».
Vatta la pesca
Lo spettacolo può quindi continuare. La Roma si affaccia prepotentemente alla ribalta, poi — fatta eccezione per una breve parentesi interista — è un monologo del Torino. Sergio Vatta, forse il massimo esperto italiano di calcio giovanile, lascia poco scampo ai colleghi, relegandoli in secondo piano. Francini, Cravero, Comi, Benedetti, Argentesi, Fuser, Lentini: la lista dei “saranno famosi” si allunga a vista d’occhio. La storia del Viareggio è ormai la storia del nostro football.
L’esplosione di Vicini
Volete altre prove? Un passo indietro, prego. Febbraio 1954, il Vicenza partecipa per la prima volta alla Coppa Carnevale. C’è un ragazzino, fra i biancorossi, che dopo qualche anno si troverà a guidare la Nazionale: Azeglio Vicini, appunto. «Il Torneo di Viareggio» ricorda il Ct «è legato per me a ricordi indimenticabili. Ero appena arrivato al Vicenza e non avevo ancora giocato in prima squadra. Vincemmo a sorpresa il Burlamacco d’oro e come per incanto mi si aprirono le porte della Serie A. Insomma, a Viareggio trovai — come tanti altri — il trampolino di lancio verso il calcio che conta. Da allora non ho perso una sola edizione: andare allo Stadio dei Pini era il modo migliore per tenermi aggiornato e, in fondo, sentirmi sempre giovane».
Campana a festa
C’era un altro ragazzo di belle speranze, in quello squadrone che mise a segno una storica accoppiata (1954-1955): Sergio Campana, attuale presidente dell’Associazione Calciatori. «Quando arrivammo in Versilia, ci accorgemmo che nessuno credeva in noi. Tanto per fare un esempio, in una vetrina erano esposte le foto di tutte le squadre partecipanti. Bene, il Vicenza era laggiù in fondo, relegato nell’angolino. Poi, poco alla volta, ripassando davanti a quel negozio ci rendemmo conto di come stavano andando le cose: continuavamo a salire… Dovessi scegliere un solo momento tra i tanti stupendi che ho vissuto a Viareggio, non avrei dubbi: Real Madrid-Vicenza, partita inaugurale. Segnai due gol: il mio nome cominciò a essere noto a diverse persone…».
Ricordi principeschi
Trent’anni dopo, la musica non cambia: chi passa da queste parti rimane prigioniero di un sogno di gloria che molto spesso diventa realtà. Giuseppe Giannini, il Principe azzurro (e giallorosso), non ha dubbi: «Il Viareggio è stato il primo traguardo importante della mia carriera. Qualche mese prima avevo vinto il Torneo di Montecarlo con la Nazionale Juniores: proprio questi due successi servirono da passaporto per il viaggio nel pianeta professionistico». Sulla stessa lunghezza d’onda si sintonizza Giovanni Francini, vincitore con il Torino nel 1984: «Imporsi a Viareggio significa ritagliarsi un primo, importante spazio tra i calciatori “ veri ”. Quelli, insomma, che hanno un futuro».
Con qualunque maglia
E il futuro è in linea. Si chiama Ruggiero Rizzitelli, attaccante del Cesena che la scorsa settimana è stato convocato a Coverciano da Vicini: «Avevo appena giocato le prime partite in B, mi fu data la possibilità di esibirmi su una scena internazionale indossando una maglia prestigiosa come quella della Sampdoria. Giocai una sola partita, ma quell’unica esperienza riuscì ad arricchire il mio bagaglio tecnico e servì a farmi trovare un posto stabile in prima squadra».
Pronostico
Dunque ogni dubbio è fugato: da mercoledì 3 febbraio, a Viareggio e dintorni, si potranno ammirare i campioni futuribili. Visto che ci siamo, cerchiamo di “fare la carte” all’edizione 1988.
Saranno sedici le squadre al via: otto italiane e altrettante straniere, in rappresentanza di Spagna (Espanyol Barcellona), Scozia (Rangers Glasgow), Portogallo (Porto), Germania Ovest (Stoccarda), Messico (Città del Messico), Jugoslavia (Partizan Belgrado), Cecoslovacchia (Dukla Praga) e Romania (Steaua Bucarest). Nel Girone A, leggera preferenza per la Fiorentina, che resta sul secondo posto ottenuto l’anno scorso.
I viola di Ciccio Esposito dovrebbero essere meglio del Genoa, mentre sarà da tenere d’occhio l’Espanyol. Difficili da valutare i Rangers: si sa che gli scozzesi non sempre riescono a rendere per quello che valgono, in competizioni del genere.
Nel secondo raggruppamento, Milan e Roma dovranno reggere l’urto dello Stoccarda, formazione accompagnata da ottime voci, con il Porto che cercherà di proseguire in campo giovanile la serie di successi colti negli ultimi anni dai “veterani” (Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e Supercoppa).
Il Girone C è chiaramente alla portata dell’Inter, però sarà da seguire con particolare attenzione il Parma, rinforzato da elementi che hanno già giocato in Serie B. Città del Messico e Partizan Belgrado non dovrebbero interferire più di tanto.
Infine Torino netto favorito (noblesse oblige) in un girone — il D— che comunque è aperto a diverse soluzioni: fra Dukla, Napoli e Steaua non sapremmo chi scartare. E adesso non resta che seguire con attenzione cosa succederà sul campo.
Occhi puntati sul milanista Cappellini, sul napoletano Buonocore, sul romanista Provitali, sullo sfortunato Nunziata (che indosserà la maglia del Parma), sull’interista Stafico e chi più ne ha più ne metta. Lo spettacolo si annuncia all’altezza della tradizione. L’avventura continua…
Marco Montanari
Il Discorso d’Inaugurazione
Sarà Walter Zenga, sopra (fotoCalderoni), a inaugurare il Torneo di Viareggio 1988.
“A tutti i partecipanti, atleti, tecnici, dirigenti, giornalisti, alle città e ai popoli che rappresentano, rivolgo il saluto cordiale degli organizzatori, delle autorità, degli sportivi e della cittadinanza di Viareggio. Nel nome dello Sport che pratichiamo e onoriamo, consapevoli che rappresenti, oltre a una palestra di sane e nobili virtù, un ponte ideale gettato alla nostra volontà di giovani liberi e desiderosi di conoscersi per comprendersi, dichiaro aperto il quarantesimo Torneo Internazionale di calcio ed esprimo l’augurio che, nel segno della cavalleria sportiva, la vittoria premi anche quest’anno coloro che l’avranno meritata”.
Si comincia Mercoledì 3 Con Torino-Steaua Bucarest
GIRONE A: Espafiol Barcellona, Fiorentina, Genoa e Rangers Glasgow.
GIRONE B: Milan, Porto, Roma e Stoccarda.
GIRONE C: Città del Messico, Inter, Parma e Partizan Belgrado.
GIRONE D: Dukla Praga, Napoli, Steaua Bucarest e Torino.
Mercoledì 3
Steaua-Torino (a Viareggio)
Giovedì 4
Fiorentina-Rangers (a Signa)
Espafiol-Genoa (ad Albenga)
Milan-Porto (a Massa)
Roma-Stoccarda (a La Spezia)
Città del Messico-Inter (a Poggibonsi)
Parma-Partizan (a Parma)
Dukla-Napoli (a Viareggio)
Sabato 6
Espafiol-Fiorentina (a Sesto Fiorentino)
Genoa-Rangers (a Levanto)
Milan-Stoccarda (a Poggio a Caiano)
Porto-Roma (a Grosseto)
Inter-Partizan (a Viareggio)
Città del Messico-Parma (a Groppoli)
Dukla-Torino (a Staggia Senese)
Napoli-Steaua (a Montespertoli)
Lunedì 8
Fiorentina-Genoa (a Isolotto)
Espafiol-Rangers (a La Spezia)
Milan-Roma (a Viareggio)
Porto-Stoccarda (a Badesse)
Martedì 9
Inter-Parma (a Massa)
Città del Messico-Partizan (a Viareggio)
Napoli-Torino (a Poggio a Caiano)
Dukla-Steaua (a Sesto Fiorentino)
Mercoledì 10
Quarti di finale (a Signa e Viareggio)
Giovedì 11
Quarti di finale (a Levanto e Viareggio)
Sabato 13
Semifinali (a Poggibonsi e Viareggio)
Lunedì 15
Finali primo e terzo posto (a Viareggio)
Nota: Tutte le partite avranno inizio alle ore 15, a eccezione della finale per il terzo posto, programmata alle ore 13.
I curriculum viareggini delle 16 partecipanti
Città del Messico (2 partecipazioni): nessun piazzamento.
Dukla Praga (25 partecipazioni): 6 volte primo (1964 – 1968 – 1970 – 1972 – 1976 – 1980); 2 volte secondo (1960 – 1966); 3 volte terzo (1963 – 1969 – 1982).
Espanyol Barcellona (1 partecipazione): nessun piazzamento.
Fiorentina (38 partecipazioni): 6 volte prima (1966 – 1973 – 1974 – 1978 – 1979 – 1982); 4 volte seconda (1958 – 1962 – 1967 – 1987); 5 volte terza (1950 – 1959 – 1960 – 1983 – 1984); 7 volte quarta (1952 – 1955 – 1969 – 1971 – 1972 – 1977 – 1986).
Genoa (13 partecipazioni): 1 volta primo (1965); 1 volta quarto (1987).
Inter (24 partecipazioni): 3 volte prima (1962 – 1971 – 1986); 2 volte seconda (1972 – 1983); 3 volte terza (1952 – 1961 – 1978); 2 volte quarta (1963 – 1976).
Milan (38 partecipazioni): 6 volte primo (1949 – 1952 – 1953 – 1957 – 1959 – 1960); 5 volte secondo (1956 – 1970 – 1971 – 1976 – 1977); 4 volte terzo (1954 – 1965 – 1966 – 1986); 3 volte quarto (1961 – 1962 – 1967).
Napoli (22 partecipazioni): 1 volta primo (1975); 2 volte secondo (1969 – 1984); 3 volte terzo (1968 – 1980 – 1981).
Parma: partecipa quest’anno per la prima volta.
Partizan Belgrado (21 partecipazioni): 1 volta primo (1951); 2 volte secondo (1952 – 1959); 1 volta terzo (1970); 1 volta quarto (1953).
Porto (2 partecipazioni): nessun piazzamento.
Rangers Glasgow (4 partecipazioni): nessun piazzamento.
Roma (23 partecipazioni): 2 volte prima (1981 – 1983); 4 volte seconda (1950 – 1957 – 1978 – 1985); 1 volta terza (1967); 3 volte quarta (1959 – 1964 – 1984).
Steaua Bucarest (4 partecipazioni): 1 volta terza (1973).
Stoccarda: partecipa quest’anno per la prima volta.
Torino (15 partecipazioni): 3 volte primo (1984 – 1985 – 1987); 2 volte terzo (1962 – 1976).
La squadra ideale
Ed ecco, in base all’elenco dei vincitori del Torneo di Viareggio, la supersquadra di tutti i tempi. Qui sotto troverete l’ipotetico schieramento, ma ovviamente le alternative non mancano. Abbiamo lasciato fuori, per esempio, tale… Giannini, sacrificato per far posto ad Antognoni. Sempre a centrocampo, Esposito e Merlo — pilastri della fenomenale Fiorentina che vinse lo scudetto nel 1968-69 — hanno lasciato il passo a Oriali e Trapattoni, mentre in attacco Menti e Stacchini non sono riusciti a trovare spazio per “colpa” di Boninsegna e Chiarugi. In ogni caso, scusandoci con quanti abbiamo trascurato, ne è venuto fuori un undici di tutto rispetto, che sicuramente farebbe la gioia di qualsiasi tifoso.
Premiati Matarrese e Dardanello
In occasione dell’inaugurazione del Torneo di Viareggio, il Centro Giovani Calciatori assegna un premio giornalistico intitolato alla memoria di Bruno Roghi e un altro — intitolato a Torquato Bresciani, ideatore della Coppa Carnevale — al dirigente sportivo che si è messo maggiormente in luce.
Quest’anno il Roghi è andato a Piero Dardanello, direttore di Tuttosport, mentre il Bresciani è stato attribuito ad Antonio Matarrese, presidente della Federcalcio. Le premiazioni verranno effettuate come di consueto negli splendidi saloni del ristorante Margherita.
Premio Roghi
1963 Vittorio Pozzo;
1964 Giuseppe Ambrosini;
1965 Leone Boccali;
1966 Giampaolo Ormezzano, Giulio Cesare Turrini, Alfredo Berra e Sergio Neri;
1967 Giorgio Tosatti;
1968 Giordano Goggioli;
1969 Gianni Brera;
1970 Aldo Bardelli;
1971 Antonio Ghirelli;
1972 Gino Palumbo;
1973 Giglio Panza;
1974 Giorgio Mottana;
1975 Nando Martellini;
1976 Mario Gismondi;
1977 Adalberto Bortolotti;
1978 Paolo Valenti;
1979 Gianni de Felice;
1980 Ezio De Cesari;
1981 Bruno Raschi;
1982 Aldo Biscardi;
1983 Italo Cucci;
1984 Tito Stagno;
1985 Gian Maria Gazzaniga;
1986 Candido Cannavò;
1987 Sergio Zavoli;
1988 Piero Dardanello.
Premio Bresciani
1983 Artemio Franchi;
1984 Franco Carraro;
1985 Primo Nebiolo;
1986 Federico Sordillo;
1987 Ugo Cestani;
1988 Antonio Matarrese.
I Quadri del Centro Giovani Calciatori
Presidente onorario: Venasco Bini
Presidente: Alberto Nava
Vicepresidente: Nedo Bresciani
Segretario generale: Salvatore Bertilotti
Vicesegretario: Sauro Belli
Consiglieri: Giuseppe Cesaroli, Graziano Giannesi, Paolo Giusti, Libero Guizzardi, Sauro lacopini, Piero Mannocchi, Pier Giorgio Micheli, Gianfranco Michelotti, Massimo Moscardini, Alessandro Palagi, Renzo Pardini
Probiviri: Elio Tofanelli, Alessandro Bresciani, Adriano Pallottini, Sergio Pellicci, Claudio Poletti
Sindaci Revisori: Graziano Bellini, Gianfranco Fappani, Vivaldo Francesconi
Economo: Aldo Bruni