Il servo sciocco e gli inutili idioti – La Tosse e il Qatar
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Il servo sciocco e gli inutili idioti
Difficile stabilire che disse per primo “al peggio non c’è mai fine”. Chiunque sia stato, era lungimirante.
In un Mondiale dove i diritti Lgbt fanno più notizia del canto del cigno di Messi e Ronaldo, dove la birra che conta non è quella che hanno in corpo i calciatori per andare forte ma la Budweiser, ci mancavano solo gli inutili idioti e i servi sciocchi.
Gli utili idioti, genitori degli attuali “inutili”, risalgono a una sessantina d’anni fa e avevano valenza (?!?) politica; più datata la nascita del servo sciocco, che poi sarebbe Arlecchino. Bene, a Qatar 2022 e dintorni, entrambe le categorie sono ben rappresentate.
La bandiera che noi amiamo
Il calcio d’inizio l’ha dato qualcuno affiliato alla Federcalcio serba, che non ha trovato niente di meglio che minacciare… il Kosovo ritoccando una bandiera da fotografare negli spogliatoi.
Cazzo c’entra, il Kosovo, con i Mondiali di calcio? Niente, quasi quanto la Serbia stessa (a meno che non la smetta di cazzeggiare e batta la Svizzera).
La Fifa dice che sta indagando, e non ci crede nessuno. In compenso, qualcuno – al di là dell’Oceano – deve aver pensato: “E noi non facciamo niente?”.
Not in my name
Oggi, ve lo ricordiamo se per caso vi siete distratti, si gioca Iran-Usa, partita che sul piano tecnico promette niente. In compenso, per noi “liberi pensatori” dovrebbe essere lo scontro fra un Paese che nega i diritti delle donne contro un Paese continua a malsopportare la presenza della comunità con la pelle più scura di Biden.
E allora, che cosa s’inventa il servo sciocco a stelle e strisce che lavora per la Federcalcio statunitense? Pubblica un post in cui, nel programma del girone, la bandiera iraniana è priva del simbolo centrale, quattro mezzelune e una spada, un richiamo al nome di Dio, e le scritte che ripetono “Allah è grande”.
Dopo qualche ora di balletto via social («Siamo dalla parte delle donne in lotta» made in Usa; «La squadra statunitense dovrebbe essere esclusa dal Mondiale» made in Iran), è tornata la bandiera originale, anche perché il dipartimento di Stato degli States si è chiamato fuori e ha invitato i calciatori a vincere per ottenere la qualificazione.
La ciliegina sulla torta è stata apposta da Jürgen Klinsmann, ex Ct a stelle e strisce: «Il modo di giocare dell’Iran è una disgrazia per il calcio». Per colpa della Pantegana bionda, va a finire che stasera mi tocca tifare per gli ayatollah…