Il guinness turco dei primati – La Tosse e il Qatar
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Alper Bakircigil
In tanti anni di frequentazione delle tribune stampa ho visto di tutto. Colleghi che restavano in albergo con l’ultima “strappona” rimorchiata, che poi tanto il pezzo sulla partita glielo portava il ragazzo di bottega che era allo stadio per raccogliere le interviste.
Colleghi che, al termine di trasferte medio-lunghe al seguito di un club o di una Nazionale, estraevano dalla valigetta interi blocchetti di ricevute in bianco, un foglio con le “tariffe” dei taxi di ogni tratta stradale e poi chiedevano ai colleghi di “vergare” (sì, utilizzava questo verbo…) le ricevute che, una sommata all’altra, gli consentivano di raddoppiare lo stipendio.
Ho anche visto colleghi cibarsi con una mela e qualche salatino sgraffignati al buffet ufficiale e poi presentare note spese comprendenti lauti pasti mai fatti. Per non dire di quello – che peraltro non ho conosciuto – capace di mettere in nota spese le prestazioni di una escort con la dicitura “la carne è debole”.
O, infine, colleghi che andavano in trasferta con l’amante e poi presentavano richieste di rimborso con quattro pasti al giorno. Alla contestazione dell’amministrazione, la risposta era da Zelig: “Ho l’ulcera, devo mangiare poco e spesso”…
I palloni ufficiali dei mondiali di calcio
Mai dire Hakan
Insomma, se parliamo di giornalisti so bene quali sono i nostri peccati capitali, in tutti questi anni ne ho viste davvero di ogni tipo.
Per assistere al licenziamento di un collega durante l’intervallo di una partita, invece, mi è toccato aspettare Qatar 2022. Stando a quanto riportato dai nostri quotidiani sportivi, durante Marocco-Canada (ultima partita del Girone F) il commentatore Alper Bakircigil di TRT, emittente turca, è stato licenziato in tronco alla fine del primo tempo e sostituito prontamente da un collega.
La sua colpa? Aver citato Hakan Sukur, ex centravanti dell’Inter, in relazione al gol del Marocco: Zyech aveva impiegato 4 minuti per andare a segno, ma Sukur, nel 2002, era stato molto più veloce in Turchia-Corea del Sud (10 secondi e 8 decimi).
Ma c’è un “ma”. Oggi il buon Hakan appoggia apertamente l’opposizione a quel brav’uomo (tanto caro agli States e all’Europa delle Banche) del presidente Erdogan, e questo è bastato per regalare ad Alper Bakircigil un nuovo record, quello di “licenziamento da remoto” più veloce del mondo.
E adesso, care le mie suffragette degli altrui diritti, che cosa facciamo? Una bella inginocchiata globale di solidarietà? Oppure pensate che Bakircigil, maschio e – immagino – eterosessuale, non meriti solidarietà?