Il Casale e la sua stella da salvare
Il tempo di lettura dell'articolo è di 3 minuti
La corsa contro il tempo
La frenesia, la folle corsa contro il tempo, il bisogno di arrivare al risultato che denunciava Charlie Chaplin già nel 1936 è applicabile a questo mondo del calcio ormai impazzito, senza né tempo né educazione per rispettare la sua stessa storia.
Vittime dei sempre più scellerati “padroni del vapore” (chissà quanti fiumi d’inchiostro avrebbe fatto scorrere il sommo Conte Rognoni sul Guerin Sportivo che fu…) sono tifosi e società, soprattutto medio-piccole.
Nel sottobosco delle serie inferiori, infatti, si annidano serpi d’ogni genere, senza anima e (quasi) corpo, personaggi ambigui che si presentano come esponenti di fondi internazionali promettendo gloria e scalate memorabili.
C’era una volta…
L’ultima vittima di codeste disgrazie è il glorioso Casale Fbc, fondato nel lontano 1909 e capace di vincere uno storico scudetto nel 1914; blasone rinforzato dall’essere il primo club italiano ad averne sconfitto uno inglese (1913, vittima il Reading), aver dato, calcisticamente, alla luce Caligaris e Monzeglio, aver preso parte a 18 campionati di Serie A (quattro a girone unico) ed essersi aggiudicato la prima Serie B “unica” nel 1929-30.
Se veniamo ai tempi moderni, poi, abbiamo Marocchino negli Anni 70 e più recentemente Ebagua e il Messias da libro cuore.
Parole, parole, parole…
Insomma, non proprio una squadra qualsiasi che, come molte altre “piazze”, ha dovuto fare i conti con la crisi generalizzata; una Serie D dignitosa era nelle corde di una città come Casale, pochi sogni azzardati e tanto pragmatismo il credo di una presidenza serena e limpida che si reggeva sugli anziani e saggi Coppo e Gaffeo.
Poi la svolta (?), l’arrivo da Torino di una cordata rappresentante un fondo d’investimento lussemburghese e le promesse di Serie B in 7 anni (a Casale manca dal 1947!) e stadio da 10.000 posti (il Casale viaggia attorno alle 500 presenze a partita!), con annessa cittadella!
Suvvia, non ci voleva certo uno scienziato per capire che erano sparate da bar, così dopo nemmeno due anni la situazione è da incubo; un terzo posto nella scorsa Serie D e una stagione, l’attuale, nella quale da luglio a oggi si sono accumulati debiti con chicchessia, giocatori e staff non pagati quasi per intero, esercizi commerciali in attesa di fatture da saldare, gestione stadio imbarazzante e insolvenza anche con il comune!
Aspettando il 18 dicembre
Morale? Oltre 20 richieste di svincolo da parte dei calciatori, lo spauracchio di affrontare la Sanremese con la Juniores e la paura, abbastanza concreta, di non riuscire nemmeno a finire la stagione, il che sarebbe una novità visto che il sodalizio nerostellato, in 112 anni di vita, ha sempre portato a termine la stagione.
A proposito: il 18 dicembre sarà il 113esimo compleanno del Casale. Chissà se quel giorno la stella brillerà ancora nel cielo o sarà già diventata cadente…