Il Bologna va in Europa!
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Dal Fanfulla alla Uefa
Se la ridono di gusto e ne hanno ben donde, quelli del Bologna maifrediano 1989-90, ottavo posto in Serie A e pass per la Coppa Uefa staccato e pronto a essere vidimato: qualche anno prima i rossoblù erano finiti a giocare (con tutto il rispetto) a Lodi contro il Fanfulla e con la seconda squadra di Firenze, la mitica Rondinella!
Il profeta arrivato da Ospitaletto, leggasi Gigi Maifredi, aveva riportato in A i felsinei al termine della stagione 87-88, li aveva salvati la stagione successiva e in questa aveva portato a termine il ciclo, centrando appunto l’insperata qualificazione all’Europa.
Facce a stranieri
Fronte straniero completamente cambiato: ceduto il deludente Rubio, la meteora Aaltonen e il belga Demol, ecco arrivare il brasileiro Geovani, Iliev il bulgaro e, a torneo iniziato, il baffone tedesco Herbert Waas.
Quando si esordisce a Torino, però, sponda bianconera, è un Bologna tutto italiano, 1-1 con rete di Fabio Poli e con il 9, 10 e 11 ci sono Giordano, Bonetti e Marronaro!
Iliev esordisce alla seconda con il 3 sulla schiena, ricompare alla nona (con il sei) giusto per vivere la prima sconfitta in campionato (3-0 per la Lazio), poi piano piano si appropria della 5, a formare una difesa che non può prescindere dalla grinta del mitico Villa, da quel Luppi che con De Marchi seguirà alla Juventus il mister e da un Antonio Cabrini al tramonto ma con la 6 sempre addosso!
Eraldo se ne va…
Pecci saluta la compagnia quasi subito, due spezzoni di gara tra settembre e ottobre e poi parte per Vicenza; Galvani corre ma non è più quello pre-infortunio e Bonini ha ancora cuore e polmoni per sostenere la 8, così come Stringara con il 4 partirà per la Milano nerazzurra; Geovani fatica ad ambientarsi, la decide a Firenze (0-1) ma non riesce mai a imporsi veramente, mentre Bonetti è il 10 che innesca Giordano, sette reti, capocannoniere della squadra e doppietta casalinga all’Inter, e il puffo Marronaro che si alterna con Waas.
Pino Lorenzo invece a ottobre torna nella sua Catanzaro ma non riuscirà a evitarne la caduta in C1…
Cusin tra i pali si conferma affidabile, l’anziano Sorrentino gli dà il cambio in tre occasioni e dimostra di saperci ancora fare, e poi spazio ai sogni dei giovani, dalla sola presenza di un Danilo Neri più avanti affermatosi ad altre latitudini, alle quattro di Troscé, delle quali una a Milano con l’Inter e con il 10 addosso!
Poi Giannelli, Luca Villa e Marangon, una Coppa Uefa da giocare e la soddisfazione di essere ancora tra le grandi, magari non da farle tremare, ma nemmeno da sentirsi di troppo!