Il Bologna non se la Cava…
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Il primo maggio 1983, il Bologna non faceva già da un po’ tremare il mondo, tantomeno Cava de’ Tirreni, luogo dove doveva esibirsi per la trentaduesima giornata del campionato cadetto.
In B, per la prima volta in assoluto, c’era scivolato al termine del campionato 1981-82, stagione disgraziata nella quale uno dei pochi lampi di luce fu il giovanissimo Roberto Mancini, classe 1964 e giocate, gol compresi, da veterano.
CIAO, MANCIO!
In estate, per rimediare immediatamente all’onta del declassamento, la dirigenza felsinea aveva cercato di allestire una formazione in grado di sbaragliare la concorrenza (Milan e Lazio tra le altre) e, se in un primo momento pareva possibile la conferma del Mancio, poi si optò per puntare sull’altro astro nascente del calcio rossoblù, Marco Macina, dando il via libera al trasferimento di Mancini alla Sampdoria.
Con i giovani Macina, Marocchi, Cilona, Marcomini e Sacchetti, più gli esperti Zinetti, Colomba, Paris e Fiorini si era cercato di tenere un’intelaiatura che potesse fare risparmiare il classico periodo di assimilazione degli schemi, poi con gli arrivi dei big De Ponti, Bachlechner (cavalli di ritorno), Turone, Sclosa, Logozzo e Guidolin, dalle parti del “Dall’Ara” ci si era convinti di aver fatto il più. In campo però la squadra non ingrana, Magni salta già alla nona e il sostituto Carosi dura fino alla ventitreesima, quando deve cedere il posto a un totem rossoblù, Cesarino Cervellati.
Quest’ultimo più d’una volta è corso al capezzale del Bologna nel momento del bisogno, e in ogni occasione ha tolto le castagne dal fuoco senza che nessuno si scottasse; questa volta però sarà diverso, il buon Cesarino non riuscirà a evitare al suo primo e unico amore un fragorosissimo tonfo addirittura in Serie C1!
CAVESE D’ASSALTO
La Cavese, di contro, è una realtà che si sta affermando a livello nazionale, è salita dalla C1 due stagioni prima e all’esordio in cadetteria ha ottenuto un quattordicesimo posto che è valso la salvezza; mago dei metelliani è Pietro Santin, che può contare sull’affidabilità del portiere Paleari, sull’esperienza dell’ex interista Pavone, di Piangerelli e del pratico Pidone, sulla quantità di Cupini e Viviano Guida e sulla verve giovanile di Caffarelli e Scarpa; davanti, la coppia Tivelli- Di Michele, che il 7 novembre precedente ha deciso di entrare nella storia ribaltando la rete di Jordan così da espugnare la scala del calcio, Milan-Cavese 1-2!
TESTA-CODA
La gara tra metelliani e felsinei arriva in un momento topico del campionato: i ragazzi di Santin sono appena dietro il tram per la Serie A, mentre il Bologna di Cervellati stenta a restare attaccato a quello che evita la caduta in C1, la settimana precedente l’incontro la Cavese ha perso di misura a Lecce (1-0) e i rossoblù sono stati inchiodati in casa sul nulla di fatto da un coriaceo Campobasso.
Testualmente, la classifica recita così: Cavese quinta a 35 punti, Bologna diciannovesimo a 26, assieme a Reggiana e Foggia e davanti al solo Bari.
La gara si gioca sotto una pioggia insistente, parte meglio il Bologna ma dura lo spazio di un attimo, perché già attorno al 20′ i campani cominciano a prendere le redini del gioco e al 35′ arriva il gol-partita; calcio d’angolo di Tivelli che spiove tra dischetto e area piccola ed ecco spuntare Di Michele, che di testa trafigge Zinetti mandando in visibilio l’intero stadio, in uno striscione sistemato dietro quella porta ci sono tutti i sogni di una terra, “Sei piccola ma sei….A”.
I felsinei cercano di organizzare una controffensiva efficace, ma i padroni di casa non paiono soffrire minimamente, se non quando Marocchi, in chiusura di primo tempo, obbliga Paleari al miracolo su un preciso colpo di testa.
La ripresa si svolge sulla falsariga del primo tempo, la Cavese crea pericoli con Tivelli e Piangerelli e il Bologna non è in grado di creare i presupposti per il pari, al 73′ Cervellati inserisce Macina per Marocchi, ma la musica non cambia.
POLVERE E LEGGENDA
Termina così una giornata trionfale dalle parti di Cava de’ Tirreni e decisamente deludente per i colori bolognesi, la classifica dopo questa partita proietta la Cavese al terzo posto in coabitazione con Como e Cremonese e dietro alle corazzate Milan e Lazio; il Bologna invece sprofonda nei suoi problemi, è l’unica squadra di bassa classifica a non fare punti e la salvezza si allontana a quota 29 (Palermo e Pistoiese), seguirà un calvario di sei partite nelle quali la salvezza verrà solo avvicinata, poi ci sarà l’onta della Serie C in una “piazza” abituata a ben altri palcoscenici.
A Bologna quella partita è ormai coperta dalla polvere dell’oblio, a Cava de’Tirreni invece è permeata dell’aurea luce che emana la leggenda.
IL TABELLINO
Cava de’ Tirreni, 01/05/1983
Cavese-Bologna 1-0
Rete: 35′ Di Michele.
Cavese: Paleari; Pidone, Guerini; Piangerelli, Guida, Cupini; Caffarelli, Bilardi, Di Michele, Pavone, Tivelli.
Bologna: Zinetti; Logozzo, Frappampina; Turone, Bachlechner, Fabbri; G. Marocchi (73′ Macina), Roselli, Colomba, Sclosa, Russo.