Giuseppe Baresi e Giuseppe Marino
Il tempo di lettura dell'articolo è di 3 minuti
Giuseppe Baresi
Capitava un tempo, nell’affascinante cadetteria italiana, di essere costretti a retrocedere con “rose” comprendenti giocatori di livello notevole: è il caso del Modena edizione 1993-94, disceso negli inferi della C1 nonostante potesse schierare Enrico Chiesa, Daniele Adani, e Giuseppe Baresi, fratello del Kaiser Franz milanista e sul finire di una carriera che lo aveva visto protagonista assoluto in maglia interista con ben 392 presenze in A, 2 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Coppa Uefa più 18 presenze nella Nazionale maggiore.
La chiamavano Serie B…
Ma era la Serie B dei Batistuta, degli Agostini e Bierhoff, dei Galderisi, Tovalieri, Marulla e così via, mettersi a fare paragoni sarebbe solo puro esercizio masochistico, perciò torniamo al Modena e al Baresi che guidava con autorevolezza la difesa canarina.
L’album Panini mette vicino all’esperto Beppe un altro interista, giovane, bravo ma già in debito con un destino che il treno glielo ha fatto solo sfiorare.
Falsa partenza
Giuseppe Marino, palermitano classe 1969, arriva giovanissimo all’Inter dopo aver esordito tra i dilettanti a Favara (86-87) ed essersi affermato in C2 a Trapani (87-88).
A Milano vive marginalmente la trionfale stagione dell’Inter dei record e, viste le notevoli potenzialità, si guadagna un prestito a Vicenza (C1), dal quale torna con l’ok per passare in pianta stabile tra i grandi.
Il 1990-91 però non porta l’esordio in nerazzurro: 19 panchine in Serie A sono il bottino di una stagione che non lo consacra appieno, e così nel campionato successivo Marino viene girato al Taranto, in B, dove in 27 gare si rimette in gioco per una maglia a Milano.
Il destino in agguato
Parrebbe la volta buona, ma il destino ha altro per la la testa e così il 21 giugno 1992 succede ciò che non dovrebbe. Di rientro nella sua Palermo, il ragazzo è vittima di un colpo di sonno le cui conseguenze sono gravissime: edema cerebrale, spalla fratturata, ferite lacero-contuse varie, più la rottura dell’omero.
Il calcio non ha tempo per aspettare nessuno e Marino, dopo una lunga convalescenza, viene prestato ancora al Taranto dove da marzo a maggio mette assieme due sole presenze che non eviteranno la retrocessione ai rossoblù pugliesi.
Ritrova così Baresi a Modena e con lui gioca la sua ultima stagione di un certo livello, 20 presenze in B e poi il via per un tour in Serie C che toccherà le “piazze” di Torre del Greco, Marsala e Catania, prima di un biennio in Australia (Marconi Stallions) e il ritorno a chiudere l’avventura a Tolentino nel 2000, con tante soddisfazioni ma pure parecchi rimpianti.
A proposito, il Modena andò già nonostante i 13 gol di Chiesa, Agostini vinse la classifica marcatori davanti a Batigol e Bierhoff, e finì in C1 anche il Ravenna di Vieri, ma queste sono altre storie…