Gianni Cristiani – figli di un pallone minore
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Di corsa da Prato
Sotto il segno dei Pesci non ci era nato per poco Gianni Cristiani, ma essendo Acquario più o meno siamo lì, e in quel 1978 – quando Antonello Venditti spopolava con la sua hit – il giovane Cristiani faceva sua la frase “Corri non aver paura” cominciando un percorso che sarebbe terminato ben vent’anni più tardi.
La maglia del suo Prato, ma senza l’istinto del gol addosso, quello se lo era preso tutto Paolo Rossi, collega e concittadino del Gianni; Cristiani per arrivare dove Pablito divenne mito aveva un’arma sola: la corsa del mediano abbinata alla visione del gioco e alla volontà ferrea di non mollare mai.
A Prato apprende il mestiere, tre campionati (due in C2 e l’ultimo in C1) prima della maggiore età con insegnanti d’élite per la categoria, il mago Meucci e Meregalli, poi con poca strada da percorrere si trasferisce nella Fiorentina (assieme alle altre promesse Torracchi e Bracciali) per maturare in una Primavera in quegli anni al top in Italia; i primi contatti con il calcio dei big sono due panchine, una per stagione, che gli concede Picchio De Sisti, la prima assoluta il 20-12-1981, Fiorentina-Napoli 2-1 e Cristiani ha il 14.
Alla corte di Arrigo
Sfiorato l’esordio in A, il centrocampista pratese si accasa al Varese in cadetteria, mister Catuzzi con i giovani è nel suo, infatti Cristiani totalizza 15 presenze delle quali otto da titolare, i bosini giungono decimi e lui viene notato da un altro emergente ma della panchina, si chiama Arrigo Sacchi e a Rimini sta costruendo il futuro del calcio.
La serie è la C1, ma poco importa a Gianni che in quanto a corsa è solo all’inizio, con i biancorossi gioca 28 volte e sfiora una B che avrebbe premiato un complesso tra i più intonati del girone; Sacchi parte ma Cristiani resta in Romagna, sarà un anno funestato dalla retrocessione annullata poi da un ripescaggio, il mediano salta una sola gara e soprattutto trova i primi gol da professionista, due reti a fine campionato.
In estate i suoi polmoni sono richiesti da Mantova, dove si vorrebbe provare almeno a sognare la B, Avanzi, Biffi e Mutti sono alcuni dei soprani che compongono la squadra ma non gira proprio bene, Cristiani è in campo in 27 occasioni ma i virgiliani invece che in B si svegliano in C2!
Giro d’Italia
Ancora perciò la valigia pronta e si salpa per Catanzaro, Serie B da neopromossa, dove con mister Guerini ci mette tutto il girone di andata a guadagnarsi i gradi di titolare ed è protagonista di un ritorno che vede i calabresi sfiorare un clamoroso salto in A; ecco quindi che arriva una nuova avventura, l’Empoli è disceso dopo un paio d’anni di A e punta a tornarci immediatamente: Simoni in panca, Vignola il genio e il trio Cristiani-Soda-Iacobelli dalla Calabria, ci si aggiunge Ciccio Baiano davanti, Della Scala dietro e Drago tra i pali, per un gruppo che invece affonda in C1 dopo la sconfitta nello spareggio con il Brescia.
Il mediano di Prato il suo l’ha fatto, 35 gare senza gol e una riconferma per provare a riportare subito gli azzurri in B; l’ 89-90 invece sarà per gli empolesi l’anno dell’amaro mancato secondo posto, si piazzano terzi ma la B non arriva, trenta le gare di Cristiani e due le marcature.
Viale del tramonto
Terminata l’avventura di Empoli, ecco il ritorno a Catanzaro; la società è nel frattempo discesa in C1, il mediano mette a disposizione l’indomita volontà che lo contraddistingue ma la stagione sarà dura. Salvi allo spareggio con il Nola si vedranno retrocedere in C2 da una sentenza della Caf, Cristiani non demorde e resta ancora per una stagione dove le aquile giallorosse si piazzeranno quarte fallendo la promozione!
Gli anni oramai sono 29 e se non fosse per il suo vecchio maestro Gigi Simoni, che lo vuole in B a Cremona, chissà dove finirebbe… In grigiorosso s’impone come uno dei leader della squadra che, grazie al secondo posto, sale in A, gioca 33 volte e va in rete nell’1-2 di Terni, a dieci anni di distanza da quella giovane esperienza fiorentina eccolo nuovamente in Serie A.
Questa volta non sarà un comprimario, è in campo il 29-8-1993 quando comincia la stagione, Juventus-Cremonese 1-0, la decide Moeller dopo appena cinque minuti; Cristiani esce al 59′ lasciando il posto a Florjancic e in stagione metterà assieme 24 presenze, impreziosite dalla rete alla Lazio alla ventunesima, un protagonista del decimo posto finale dei lombardi!
Meritata la riconferma rimane grigiorosso anche per i due campionati di A successivi, giocherà spesso da subentrato e senza riuscire a segnare ancora, 22 gare nel tredicesimo posto del 94-95 e 29 l’anno della discesa in cadetteria, Simoni unico allenatore; chiusa l’esperienza in A, resta a Cremona anche per la B edizione 96-97, l’intento sarebbe quello di risalire immediatamente, ma la squadra non gira e nonostante in panchina si alternino Silipo e Sonetti la Cremonese scende in C1, per il mediano pratese 16 gare senza gol.
Adesso gli anni cominciano a pesare, così a 34 accetta di riavvicinarsi alla sua Prato firmando una stagione con un Pisa invischiato in C2, la squadra è valida perché ci sono Savoldi junior, Zanuttig, Fialdini e Martorella, dirige una vecchia volpe come Clagluna, ma non si va oltre un anonimo decimo piazzamento, 25 gare sono il contributo di Cristiani che decide si chiuderla lì.
“Sotto il segno dei pesci” è indietro nel tempo, adesso va “My heart will go on”, ma lui non se ne cura più di tanto… Il suo cuore è sopravvissuto nonostante ne abbia lasciato un pezzetto per ogni maglia che ha indossato!