Giacomo Bulgarelli, Capitano coraggioso
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Lui e Gigi Riva: che cosa ci siamo persi…
Forse non tutti i tifosi rossoblù sanno che il Bologna è stato sul punto di ingaggiare, tanti anni fa, il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana (35 reti in 42 presenze)?
Gigi Riva, un’adolescenza spesa a giocare in Serie C nel Legnano e una vita legata al Cagliari, era finito nel mirino del club petroniano e Dall’Ara era disposto a ingaggiarlo, senonché sul più bello il Presidentissimo venne fuorviato dalla relazione di un suo ascoltatissimo consigliere (si dice il peccato, non il peccatore): «Inutile spendere soldi per un calciatore che usa un solo piede, il sinistro».
E in effetti il futuro Rombo di Tuono il destro lo usava solo per scendere da letto, ma con il mancino…
Il ragazzo di campagna
Chiudiamo la parentesi storica senza polemiche.
Stagione 1963-64, mentre Riva debutta in Serie B con il Cagliari e contribuisce a ottenere la promozione in Serie A, il Bologna di Dall’Ara vince il suo settimo scudetto, sfoggiando un’altra imperitura bandiera, Giacomo Bulgarelli (Portonovo di Medicina, Bologna, 24 ottobre 1940 – Bologna, 12 febbraio 2009).
Giacomino era approdato quindicenne al Settore Giovanile felsineo, per poi debuttare in prima squadra appena maggiorenne, nel torneo 1958-59.
Lui e il Bologna restarono avvinghiati fino al 1975, quando le ginocchia di Bulgarelli presentarono il conto e Giacomo andò a strappare un ultimo ingaggio nel campionato statunitense, la NASL.
Per sempre fedele
Già, perché nel corso della sua lunga carriera le offerte non erano mai mancate, soprattutto da parte del Milan del suo grande amico Rivera, però una trattativa vera non ci fu a causa del rifiuto categorico di Bulgarelli di indossare una maglia che non fosse rossoblù.
Pirandello scrisse “Pensaci, Giacomino!”, e Giacomino ci pensò: nessuna squadra, nessun ingaggio valeva il “suo” Bologna.
Tornato in fretta dal Connecticut, provò pure la carriera dirigenziale sotto la presidenza Conti, ma fu un’esperienza fallimentare. Meglio ricordare che ancora oggi è il calciatore che ha indossato per più volte (486 presenze) la maglia rossoblù.
Le due gemme “da scudetto”
In chiusura, ci piace riportare il ricordo appassionato che faceva Giorgio Montebugnoli, noto a tutti come Il Professore, storiografo rossoblù scomparso esattamente tre anni fa: “Del 1963-64 ricordo due splendidi gol di Giacomo. Nel settembre ’63, nel 2-0 alla Fiorentina di Hamrin, Loyacono e Maschio, con partenza in slalom da centrocampo e gran tiro su cui Albertosi non può nulla (curva Andrea Costa), un’autentica gemma; nel 2-1 del 29 dicembre alla Juventus allenata dall’ex rossoblù Eraldo Monzeglio, involandosi sempre verso la curva Andrea Costa invano tallonato da Leoncini e Castano: Mattrel è inesorabilmente trafitto”.
La voce del Professore si incrinava, durante il racconto: perché Bulgarelli è Bulgarelli, poche storie…