Gadda e i Suoi Fratelli 1981-82: Uno su mille ce la fa (2a parte)
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L’eurogol di Luca Cecconi
Luca Cecconi nasce a Fucecchio (FI) nel 1964. In quella stagione di inizio anni Ottanta è una stellina della Primavera viola che si prende il lusso di decidere la finale del Viareggio con un eurogol (1-0 all’ Ipswich Town) il 22 febbraio, guadagnandosi così la prima panchina tra i grandi la settimana successiva (De Sisti lo convoca ad Avellino dandogli il 16).
Per l’esordio in massima serie deve attendere la stagione successiva (decima giornata, dà il cambio a Massaro al 74′ di un Roma-Fiorentina), poi comincia un giro che lo vedrà protagonista a Empoli in B (dove nell’edizione della Coppa Italia 85-86 si aggiudicherà il titolo di capocannoniere con 9 reti), a Pisa (con cui conquisterà la promozione in A e la salvezza l’anno successivo), a Brescia e Palermo ancora in B, prima di diventare uno sfondareti in C1 con le maglie di Bologna, Como e lo stesso Palermo.
Appese le scarpe al chiodo dopo una sola presenza nella Pistoiese 1998-99, oggi è uno stimato dirigente del Settore Giovanile dell’Empoli, dopo aver provato la strada da allenatore tra le giovanili empolesi, quelle del Bologna e una fugace apparizione a Prato in C.
La Lecce di Ezio Panero
Un altro gioiellino di quel campionato è Ezio Panero, cuneese classe 1963 che strabilia nella Primavera del Torino facendo intravedere un buon fiuto del gol; non riuscirà a esordire in granata e partirà per la gavetta a Prato e Civitavecchia in C2, Catanzaro in C1 e B per poi consacrarsi a Lecce in un quinquennio (inframezzato da due parentesi a Barletta in B), nel quale esordirà in A (21 presenze totali) e risulterà spesso determinante in B, quando viene inserito a partita in corso. Chiude in C1 con in triennio a Trieste prima di riavvicinarsi a casa, dove oggi è dirigente del Fossano calcio in Serie D.
Giuseppe De Martino: io e Diego
Giuseppe De Martino da Orta Nova (Foggia) è invece la speranza di un Bari che galleggia a fatica in Serie B, annata 1963 anch’egli, in quell’81-82 non riesce a esordire in cadetteria e deve attendere la successiva stagione quando, nonostante si confermi giovane attaccante di valore con 25 presenze e 5 marcature, non riesce a evitare la discesa in C1 dei galletti pugliesi; dopo un’ulteriore stagione da comprimario in terza serie risale in B con la maglia del Pescara, dove in un biennio segna 18 gol in 68 gare che gli spalancano le porte di un paradiso chiamato Serie A (la maglia sarà quella del Brescia).
De Martino si trova a esordire in A in un Brescia-Napoli (0-1) nel quale Maradona decide di dare spettacolo: sarà una delle 13 gare che il ragazzo disputerà in massima divisione senza riuscire a realizzare gol. Chiuso il capitolo lombardo, De Martino riparte da Ancona, triennio ricco di soddisfazioni nel quale totalizza 70 gare e 14 gol, utili a vincere una C1 e a ottenere due tranquille permanenze in B. Nell’estate 1990, l’Empoli gli chiede i gol per tornare tra i cadetti, ma l’esperienza sarà amara e l’attaccante si sposterà a San Benedetto del Tronto, per concludere con un triennio (di cui da protagonista solo il primo anno) in C1 la sua avventura tra i professionisti.
Le tappe successive sono tutte tra Serie D e minori con Canosa, Rondinella e Pavullese, fino a cimentarsi tra Eccellenza e seconda categoria con Barberino e Lampo; da anni è tornato a casa e allena tra i dilettanti pugliesi, avendo negli occhi ancora quel settembre con Diego Armando!
Gadda e i Suoi Fratelli 1981-82: Uno su mille ce la fa (1° parte)