Gabriele Zagati – Figli di un pallone minore
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Gabriele Zagati
Il 17-12-1978, Gabriele Zagati da Corbola (Ro) ha sette anni e tanti sogni. Suo cugino Giovanni, diciannovenne di belle speranze, quel giorno viene convocato per la prima volta nella prima squadra del Cesena, Serie B, avversario il Taranto; esordirà poi a gennaio del 1979 quando in un Cesena-Lecce darà il cambio a fine primo tempo a Flaviano Zandoli.
Chissà che festa in casa Zagati, chissà l’immaginazione di Gabriele dove lo ha portato in quei momenti, chissà se gli avessero detto che il 17 dicembre di undici anni dopo lui avrebbe esordito in Serie A con la stessa maglia, per giunta con gol, cosa avrebbe risposto.
Mi manda Lippi
Sì, perché Gabriele Zagati, classe 1971, è una promessa del calcio polesano, lo nota il Cesena in giovane età e lo arruola subito in un Settore Giovanile che in quegli anni è al top; lui fa la trafila fino alla Primavera e poi Marcello Lippi comincia a portarlo tra i grandi.
Quel 17 dicembre il Cesena sta perdendo in casa contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, uno 0-2 (Mancini e Cerezo i marcatori) che Lippi cerca di recuperare inserendo l’esordiente Zagati, attaccante, al minuto 66 al posto del difensore Gelain. Il ragazzo ci mette otto minuti a far capire di che pasta è fatto: Ansaldi s’invola sulla destra, centra un pallone nell’area piccola e Zagati, con un tocco vellutato, scavalca Pagliuca riaprendo una gara che comunque terminerà così.
Cinque presenze a fine stagione e la vittoria da protagonista al Torneo di Viareggio, prima affermazione per i romagnoli, sembrano dare il via a una carriera piena di soddisfazioni e la tappa successiva è un prestito a Siena (Serie C1), dove però Zagati gioca solo tre gare e rientra a Cesena per curare problemi muscolari che ne frenano l’utilizzo.
Con i romagnoli, nel 90-91, metterà comunque assieme altre sei presenze in massima serie; per la stagione 91-92 il Cesena decide di mandarlo in prestito in C1 al Chievo, qui il ragazzo di Corbola colleziona 14 gare senza segnare, complice anche il servizio di leva che svolge a Bologna.
I numeri Zagati li ha, il Cesena lo aspetta e il campionato successivo lui ripaga la fiducia con un’ottima stagione a Pesaro, dove nella gloriosa Vis disputa trenta partite mettendo a segno tre reti, ergendosi a protagonista in una squadra che si salva sul campo venendo estromessa in estate per problemi finanziari.
Rientra tra i bianconeri romagnoli per disputare la Serie B edizione 93-94, dove si trova a fare la punta di scorta al collaudato duo Hubner-Scarafoni, il Cesena fallisce la Serie A allo spareggio con il Padova (2-1 per i biancoscudati) e Zagati colleziona 15 presenze impreziosite dalla rete all’Acireale e dal finale dello spareggio nel quale Bolchi lo inserisce (al 75′) nel disperato tentativo di pareggiare le due reti venete; Zagati resta bianconero anche la stagione seguente, i problemi muscolari non lo abbandonano, ma nonostante ciò mette assieme altre 14 gare, senza reti, in un Cesena che si piazza a metà classifica ancora in cadetteria.
Ricomincio da Ferrara
Con quel campionato si chiude l’esperienza cesenate di Zagati, il quale riparte dalla Spal, ambiziosa formazione della Serie C1, in un complesso che esalterà Ferrara e mancherà la Serie B perdendo ai rigori la finale con il Como; per Zagati le soddisfazioni personali sono però poche, 19 presenze senza reti e un solo gol nella Coppa Italia di Serie C (al Rimini).
Resta spallino anche per la prima parte del 96-97, ma dopo appena sei apparizioni accetta l’offerta del Giorgione e scende in C2, nel suo Veneto ritroverà una discreta forma andando in rete in tre occasioni scendendo in campo 13 volte; la squadra di Castelfranco Veneto chiuderà in quinta posizione eliminata poi ai playoff dal Livorno.
A 26 anni, Zagati non è riuscito a trovare una continuità di rendimento, ha buoni numeri ma in stagione è sempre vittima di problemi fisici, così accetta di rimettersi in gioco e scendere, per la prima volta, in Serie D, dove il Cantalupo Monza vuole stupire; la matricola brianzola ha scalato in fretta le categorie minori e il patron Aprea ha mire professionistiche, alla prima stagione Zagati esplode con 19 reti in 26 incontri che valgono l’ottimo quinto posto ai lombardi, nella seconda poi (con il sodalizio che cambia nome in Atletico Milan) si riconferma con 15 centri in 28 partite in una squadra che si piazza seconda e che annovera tra le proprie fila grandi firme quali Calcaterra, Monelli, Limetti e Dondo.
La fine dell’avventura
Le buone prestazioni del biennio brianzolo gli valgono la chiamata del Pordenone, ancore Serie D, con la maglia dei ramarri Zagati colleziona 21 presenze, segna 4 reti e fa da chioccia a un giovane Simone Motta che di gol ne metterà a segno 17, spiccando il volo per la Serie C.
Chiusa la parentesi neroverde rientra in Brianza dove nel Seregno, sempre in D, compone una coppia di lusso con un altro campione sfortunato, quell’Alvise Zago che anni prima era stato promessa granata; Zagati-Zago trascinano il Seregno a un discreto campionato, l’ex cesenate mette a segno sei reti e poi parte per Olginate dove in tre campionati, anche questi contrassegnati da infortuni, sigla 17 reti prima di andare a chiudere la carriera tra Mariano e Casatese dove regala le ultime giocate da attaccante.
Oggi Zagati vive in Brianza, se pensa a come era iniziata la sua carriera potrebbe avere più che qualche rimpianto, ma in fondo ha fatto quello che gli piaceva per più di quindici anni, e chissà se avrà un cuginetto o un nipote pronto a vestire la maglia del Cesena ..