Francia Marocco e l’indipendenza del calcio – Qatar 2022 – Solocalcio TV
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Francia Marocco e l’indipendenza del calcio
Nell’avvicinamento alla semifinale storica tra Francia e Marocco, la prima che ospita una Nazionale africana al via, si è parlato molto di colonialismo perché si è ricordato che il Marocco, fino al 1956, è stato un protettorato francese.
Non solo: negli intrecci molteplici di questa semifinale, ci sono anche tanti giocatori della Francia di origine africana e i 14 convocati su 26 del Marocco nati all’estero, prevalentemente in Europa tra Paesi Bassi e Francia come il capitano Saiss o addirittura in Canada, come il portiere Bounou, nato a Montreal.
Il dato secondo me più significativo da sottolineare, però, è un altro, ovvero che per la prima volta una Nazionale africana fa strada con un Ct autoctono, per così dire, per quanto nato in Francia, come Walid Regragui. Prima di questa edizione dei Mondiali, infatti, le Nazionali africane che erano andate avanti nel torneo lo avevano fatto tutte con Ct stranieri: è il caso del Camerun nel 1990, guidato dal sovietico Valerij Nepomnjaščij, oppure del Senegal 2002, guidato dal santone francese Bruno Metsu, o ancora del Ghana nel 2010, ultima africana ai quarti di finale guidata dal serbo Milovan Rajevac.
In questo caso, con Regragui, il Marocco rivendica anche una sorta di indipendenza da un secondo colonialismo, quello sportivo, che ha portato molti Ct europei a occupare le panchine delle principali Nazionali africane.