Fabio Testani, il consulente felice
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Fabio Testani
Il Pescara naviga in acque tempestose in quella stagione, Bruno Nobili e le sue magie paiono lontane anni luce e così la società cerca la salvezza nelle gambe di qualche giovane virgulto della cantera di casa.
Da Fiuggi a Pescara
Fabio Testani è uno di questi. Frusinate di nascita (1964), arriva al Pescara dagli Allievi del Fiuggi e subito si mette in luce a suon di reti, «Campionato molto bello quel Primavera, ricordo che incontrai avversari quali Giannini, Iachini e Pasquale Bruno, tutta gente che ha fatto strada», tanto che alla ventesima Beppe Chiappella lo getta nella mischia contro il Pisa alla ricerca disperata di punti per una salvezza che non arriverà, e per il giovane Testani si ricomincierà dalla C1.
«Dopo le tre presenze in B iniziai fortissimo la stagione successiva, in Coppa Italia giocai a Torino contro la Juventus di Platini e Boniek e in campionato ero tra i titolari, ma un infortunio al ginocchio mi fece perdere un sacco di tempo e così le mie presenze risultarono poche anche se comunque risalimmo subito in Serie B».
Il giovane Testani viene poi inviato in prestito ad Avezzano (Serie D) con la prospettiva di fare esperienza e tornare alla base in breve tempo. «A differenza di altri, che pazientarono restando come fuoriquota in Primavera, io accettai l’esperienza tra i “grandi”; dopo pochi mesi saltò la società e fu un anno infernale. Personalmente non feci male, ma rientrando a Pescara l’offerta era un’altra stagione di prestito chissà dove…».
Il passaggio al Calcio a 5
Il ragazzo a questo punto tira le somme, si fa dare il cartellino e scende a livello di Serie D (Sora e Tuscania), conclude gli studi laureandosi e si avvicina al calcio a 5 dove arriva alla Serie B, il gioco trova sempre meno spazio e sulla trentina abbandona definitivamente, intraprendendo la strada di consulente finanziario e oggi ha un ruolo importante in una nota società.
«Sono solamente un discreto tennista oggi, ho toccato il cielo con un dito, affrontato la Juventus, conosciuto giocatori eccezionali e va bene così. Nel lavoro ho trovato quelle soddisfazioni che il calcio non mi ha dato, e se tornassi indietro cancellerei quella disgraziata stagione ad Avezzano. Avessi avuto più pazienza, chissà…».