Emanuele Pellizzaro – Lei non sa accanto a chi ero io
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Emanuele Pellizzaro – Beppe Galderisi
Il 3-1-1993, Emanuele Pellizzaro realizza un sogno e fallisce una vendetta, ma poco gli importa della seconda. Padovano di nascita (27-7-1970), gioca ala e dopo quattro anni di apprendistato in C1 a Vicenza è finalmente approdato in Serie B; Taranto ad agosto ma non scatta la scintilla, sette presenze quasi tutte da subentrato e via verso casa a indossare quella maglia biancoscudata sognata da bambino!
Sul luogo del “delitto”
Scherzi del destino, l’esordio in biancoscudato avviene proprio allo Iacovone, dove subentra al 64′ a Davide Tentoni nel tentativo (vano) di pareggiare la rete di Pullo, vecchia promessa milanista; su quella panchina siede anche un ragazzino di nome Alessandro Del Piero, entrerà al 71′ per Simonetta, con il 9 in campo Nanù Galderisi, ed era solo Serie B!
La Panini decide che l’accoppiata Pellizzaro-Galderisi sia corretta e così, in pochi centimetri, si concentrano tanto la corsa della bionda ala quanto la genialità del piccolo salernitano con un passato alle spalle da far invidia a molti.
Qualche accenno? Esordio nella Juventus quando la patente era ancora un obbiettivo da raggiungere, un paio di scudetti e una Coppa Italia con la Vecchia Signora, la storia incredibile dello scudetto del Verona, la Lazio riportata in A e il Milan del primissimo periodo berlusconiano, ma soprattutto il Mondiale messicano edizione 1986 giocato da titolare.
Poi la fase calante, il ritorno a Verona e l’arrivo nella città del Santo per incantare e prendersi le giuste rivincite che si concretizzeranno con il ritorno in A del Padova dopo oltre trent’anni!
Il duro pane della C
Emanuele Pellizzaro invece ha percorso un’altra strada per entrare dentro quella figurina, il duro pane della C1 gli ha insegnato a soffrire, tanto che a Padova resta al suo posto, testa bassa e pedalare; quella stagione la vive da riserva (8 gare e 2 reti, entrambe decisive) di tale Angelo Di Livio e quando quest’ultimo parte, assieme al giovanotto Del Piero, destinazione Madama, lui si prende il posto sulla fascia di competenza; nel campionato successivo, quello del ritorno in A, colleziona ben 28 presenze confermandosi fondamentale per il gioco patavino ricamato e rifinito poi da Galderisi.
Toccata, fuga e caduta
Raggiunto il paradiso, se non all’improvviso almeno velocemente, però, Pellizzaro riesce appena a togliersi la soddisfazione di esordire, tre sole presenze e stagione da dimenticare nonostante il Padova si salvi in un memorabile spareggio fiorentino, vittima il Genoa.
La ripartenza lo vede ancora in Puglia, questa volta la maglia è quella della Fidelis Andria, Sonzogni allenatore e la fascia per lui, ma le trenta presenze non bastano a evitare la discesa in C1 e così, valigie alla mano, si torna a Padova, due stagioni in Serie B sempre pronto a dare il contributo (55 presenze) che però non serve a scampare a una retrocessione alla quale cercherà di ovviare restando anche nella categoria inferiore. Il 98-99 però è nero per i biancoscudati, si scivola addirittura in C2 nonostante una “rosa” più che discreta e mister Fedele alla guida.
Da Ravenna in giù
Pellizzaro comunque riguadagna la cadetteria accettando la proposta del Ravenna e qui si ferma un paio di campionati, il primo dei quali (mister Perotti alla guida) vede i romagnoli ottenere un tranquillo piazzamento a centro classifica; l’anno successivo, dopo un valzer di allenatori e una confusione societaria generale, il Ravenna scende in C1 e per l’ala patavina è nuovamente tempo di tornare a casa.
Ancora il biancoscudato addosso per un paio di campionati di Serie C1 con l’amarezza di una semifinale play-off persa e una fusione con il Cittadella paventata ma mai realizzata e poi via verso il Polesine dove il Rovigo ha bisogno delle sue sgroppate per provare a scalare la Serie D.
L’avventura rodigina dura un paio di campionati, bene il primo, sufficiente il secondo, così l’ex compagno di figurina di Galderisi decide che è ora di correre senza troppi impegni e si accorda con la Vigontina, dove per qualche campionato sarà il riferimento per giovanotti che sognano il calcio e magari qualche anno prima lo attaccavano sull’album, vicino a Galderisi e nella pagina con Del Piero!