Claudio Sala ultima partita in azzurro, 8 novembre 1978
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Claudio Sala
Per avere successo non sempre bastano qualità fuori dal comune. Prendete Claudio Sala (Macherio, Monza e Brianza, 8-9-1947), ala imprendibile e imprevedibile, arma letale del Torino che nel 1975-76 si aggiudicò lo scudetto ventisette anni dopo la tragedia di Superga: doti tecniche eccezionali, assist al bacio, serpentine ubriacanti, eppure in Nazionale ha collezionato appena 18 presenze. Sfortuna? Sì, e neanche piccola, perché negli anni in cui il Poeta del Gol (definizione regalatagli dal grande giornalista Giampaolo Ormezzano) impazzava sui campi da calcio, nello stesso ruolo furoreggiava un altro “7” fuori categoria, Franco Causio (poi sarebbe arrivato pure Bruno Conti…).
Così, dopo aver debuttato il 20 novembre 1971, in sette anni non è riuscito ad andare oltre la diciottesima presenza. Unica soddisfazione, aver partecipato (con due presenze da subentrato) ai Mondiali del ‘78, chiusi al quarto posto dagli Azzurri. Decisamente troppo poco, comunque, per uno come lui.
Il Tabellino
Bratislava, 8 novembre 1978
CECOSLOVACCHIA-ITALIA 3-0
Reti: 1’ Jarusek, 53’ Panenka, 87’ rig. Masny.
Cecoslovacchia: Michalik, Barmos, Gögh (72’ Fiala), Stambachr, Vojacek, Ondrus, Masny, Kozak, Jarusek (46’ Panenka), Gajdusek, Nehoda.
Ct: Venglos.
Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Benetti, Bellugi, Scirea, Causio, Tardelli (72’ C. Sala), Rossi, Antognoni, Bettega (72’ Graziani).
Ct: Bearzot.
Arbitro: Wöhrer (Austria).
Note: 54’ espulso Antognoni.