Che Dio ce la mandi brava – La tosse e il Qatar
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Stephanie Frappart
Non mi piace l’idea di “quota”, di qualunque colore sia. Sono abituato a valutare le persone senza indagare che cosa hanno sotto la cintura: chi è in grado, vada avanti.
È per questo che sono curioso di poter valutare, stasera, il debutto di Eva.
Già, la prima donna.
– La prima donna che ha arbitrato una partita di campionato maschile (in Francia).
– La prima donna che ha arbitrato una finale maschile targata Uefa (la Supercoppa).
– La prima donna che arbitrerà una partita del Mondiale maschile (Costa Rica-Germania, appunto).
– La prima donna tout court. Eva. Anzi, Stephanie Frappart.
Il fischio al naso
Sulle sue qualità giura Pierluigi Collina, un vero esperto a prescindere dal suo ruolo di capo degli arbitri di tutto il mondo.
Una ventata di novità che suona paradossale se calato all’interno di un Mondiale che si è mobilitato per condannare gli abusi contro le donne in Iran dimenticando che si gioca in un Paese che prevede ancora la “tutela maschile” e in cui fino a una ventina d’anni fa alle donne non era consentito di andare allo stadio se non accompagnate da un uomo.
Meglio guardare avanti, sperando unicamente che Dio ce la mandi brava, l’arbitra, o che quanto meno sia più preparata di tale Matthew Conger, neozelandese, maschio all’anagrafe, che ieri ha arbitrato Tunisia-Francia.
Ve lo siete persi? Al 98’, Griezmann sbatte in rete il pallone dell’1-1. Lui concede il gol e dà il triplice fischio. È finita. Anzi, no.
Lo mandano al VAR (Deschamps lo avrebbe mandato da un’altra parte, ne sono sicuro), gli dicono che non è bello privare i tunisini della storica prima vittoria contro la Francia (avrei capito fossero stati algerini…), lui non fa un plisset, torna in campo, annulla, fa riprendere il gioco (?!? ma avevi fischiato la fine…) per un paio di minuti e poi manda tutti negli spogliatoi a farsi una Budweiser gelata (occhio non vede, cuore non duole: lui magari l’aveva bevuta prima…).
Restano negli occhi le risatine che si scambiano francesi e tunisini prima di lasciare il campo e nel cuore la speranza che Stephanie Frappart sia più brava di Matthew Conger. Più brava? Dalle mie parti si chioserebbe “ai vol poc”: devo tradurre?