Cesar Gustavo Ghezzi – Figli di un pallone minore
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Cesar Gustavo Ghezzi
Una quindicina d’anni prima che Mauro Camoranesi arrivasse da Tandil (Argentina) a far impazzire i tifosi di Verona prima e Juventus e Nazionale poi, un suo compaesano, di razza attaccante, lo precedette sbarcando in Puglia, a Francavilla Fontana nel brindisino, dove calcio e calci si mescolavano all’interno di impianti ribollenti di quel tifo che solo al Sud puoi trovare, e l’Argentina pareva meno lontana…
Emigrante di rientro
Cesar Gustavo Ghezzi nasce a Tandil il 3 giugno del 1964, cresce calcisticamente nella squadra della sua città e all’alba della stagione 82-83 è già abile arruolato per scardinare le difese del proprio girone di Serie C.
L’inizio non è male, 10 reti in 19 apparizioni certificano che l’istinto del gol c’è e questo esplode definitivamente alla quarta stagione, quando Cesar Gustavo segna 25 reti in 32 partite, portando il bottino personale a 50 in quattro campionati e 111 presenze.
Con questo biglietto da visita si imbarca per l’Italia, da dove i suoi antenati partirono in cerca di fortuna e lavoro; arriva a Francavilla Fontana, nel campionato Interregionale, e subito dimostra che la confidenza con il gol non l’ha lasciata in Sudamerica, insacca infatti 7 palloni in 14 presenze nelle quali spesso risulta il migliore dei suoi.
Giocare a Monopoli
I brindisini, anche grazie al suo contributo, disputano un buon campionato e mettono in vetrina questo tecnico attaccante che svaria dal centro alla fascia attirando le attenzioni del Nardò, che se ne assicura le prestazioni per la stagione 87-88, sempre Interregionale; la squadra è guidata dall’ex napoletano La Palma, il quale valorizza l’argentino capace di segnare 8 reti in 26 gare di un campionato discreto per i neretini, ma la stoffa di Ghezzi è sprecata tra i dilettanti e così si fa avanti il Monopoli, che gli consente un contratto professionistico (cosa non facile, in quegli anni, per uno straniero che ne veniva dai dilettanti) e un doppio balzo in avanti, ovvero in C1.
Con i biancoverdi Ghezzi vive una stagione particolare, ad agosto affronta l’Inter nel girone di Coppa Italia, segna un gol a Parma nella stessa competizione, ma in campionato, fino a un paio di mesi dal termine, pare andare tutto storto: la squadra non riesce a staccarsi dal fondo della classifica finché non ingrana una serie di risultati positivi nel finale, che le permetteranno di salvarsi allo spareggio di Catanzaro, vittima il Campobasso.
Ghezzi ha messo a segno 8 reti in 29 incontri dimostrando che la categoria la regge senza problemi.
Sbarco a Catania
E allora ecco la chiamata di una big della C1, quel Catania che ambisce a risalire costruendo uno squadrone che oltre alla punta argentina comprende il superbomber D’Ottavio, Loriano Cipriani, la tecnica di Scienza e la velocità di Salvadori (detto “molla” a Empoli); in Sicilia però non gira tutto come deve e la squadra ottiene solamente il sesto piazzamento, nonostante riesca a conservare l’imbattibilità casalinga; il contributo di Ghezzi sarà di 4 reti, tra le quali l’ultima della stagione etnea segnata al Brindisi in un Cibali ormai disilluso.
La delusione per ciò che poteva essere e non è stato lo riporta a Monopoli, dove si rende protagonista di un campionato sopra le righe realizzando ben 14 reti e risultando pedina fondamentale dello scacchiere biancoverde; il talento di Tandil non è perduto, quindi, e se lo assicurano gli umbri della Ternana, che ambiscono a una risalita in una cadetteria che manca da anni.
Il girone B di C1 non è certo una passeggiata,la rivalità con il Perugia, poi, regala quel pizzico di adrenalina che rende tutto più magico. Ghezzi vive un campionato da protagonista con 28 gare, la promozione in B e 5 reti, una delle quali decisiva per espugnare il Renato Curi con un chirurgico 0-1!
L’approdo in Serie B
Finalmente così, nell’ estate del 1992, Ghezzi può disputare il campionato cadetto, si riaffaccia alla Coppa Italia ad agosto siglando (al 115′!) il pari con il Piacenza che vale i rigori, lui trasforma il suo, e la qualificazione al secondo turno; qui i rossoverdi beccano il Milan stellare di Capello (Savicevic, Massaro, Gullit e Maldini vi bastano?) e soccombono 4-0 a San Siro e 6-2 al Liberati dove Ghezzi, su rigore, segna il secondo gol degli umbri spiazzando Rossi.
La stagione cadetta sarà però un calvario, la Ternana vive un torneo sull’orlo del fallimento (in estate sarà costretta a ripartire dalla Serie D) e il rendimento in campo ne risente, la squadra naviga dall’inizio alla fine sul fondo e per Ghezzi ci sarà la soddisfazione del gol in un 2-2 con il Cesena alla diciassettesima a campionato ampiamente compromesso; alla fine comunque metterà assieme 19 presenze e ripartirà dalla C1, dove con i bianconeri della Massese risulterà decisivo in una salvezza ai play out (a scapito dello Spezia) giunta anche grazie ai suoi 7 centri in 27 gare disputate.
Gli ultimi fuochi
La tappa successiva dell’argentino è Viterbo, piazza in ascesa e desiderosa di tornare in Serie C, la squadra è una corazzata nella quale Ghezzi fa coppia con l’ex pescarese Cozzella, vincerà il campionato davanti proprio ai rossoverdi di Terni guadagnandosi la riconferma per l’avventura in C2, che si concretizzerà in un campionato di vertice nel quale Ghezzi dà il suo contributo con tre reti in 26 gare portando i laziali ai playoff, poi persi, per la promozione in C1.
Qui si chiude l’avventura professionistica di Ghezzi, che disputerà un’ultima stagione in Interregionale tra le file di un Pietrasanta che si classificherà quinto anche grazie alle sue 6 reti (23 le presenze).
Oggi Ghezzi fa il procuratore, il calcio è cambiato e gli stranieri sono a tutti i livelli, ai suoi tempi era difficile emergere, ma con qualche colpo nei piedi e un poco di fortuna lui ce l’ha fatta. Chiedere a Perugia se ricordano ancora quel derby…