Caro Mancio, ti scrivo.
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Caro il mio Ct, visto da lontano non è facile capire che cosa non sta funzionando, però – conoscendoti da una vita, stimandoti e volendoti bene – ci provo lo stesso. L’errore più grande è stato non dimetterti dopo aver vinto gli Europei: avevi compiuto un’impresa miracolosa, fare più di un miracolo non è semplice.
Non ti sei dimesso perché Gravina ha minacciato il suicidio, perché il tuo vero obiettivo è finalmente andare ai Mondiali e magari vincerli, perché l’affetto (fasullo) della gente ti ha spinto a non farlo? Qualunque sia la motivazione che ti ha portato a rimanere, ormai è fatta ed è inutile tornarci sopra. Da allora, però, mi sembra che tu ti sia fatto contagiare dall’ambiente, insomma che tu sia diventato un po’ troppo “federale”, perdendo quello slancio innovativo che era alla base del boom che ti ha portato a Wembley. So quanto tieni a certi valori, tipo l’amicizia, l’umiltà, la riconoscenza: è un tuo pregio, che rischia di diventare – in Nazionale – un tuo difetto. Capitò, come sai, a Bearzot, uscito di scena tra gli sbadigli (e qualche insulto) quattro anni dopo il trionfo mundial. Tu sei ancora in tempo per evitarlo, perché ne hai le capacità.
Ricomincia da zero, come quando andasti a sedere la prima volta sulla panchina azzurra: ti guardasti attorno, prendesti atto di quanto avevi ereditato e, subito dopo, ragionasti con la tua testa. Ti presero per scemo quando chiamasti Zaniolo, che ancora non aveva debuttato in prima squadra: chissenefrega, i fatti ti hanno dato ragione.
Ecco, entra nell’ordine di idee che oggi – come allora – non hai niente da perdere. Il calcio che hai in mente è bello, propositivo, ha un’anima, non è sintetizzabile in una formuletta tipo “3-5-2” (che neppure ti piace). La Spagna è più forte dell’Italia e avevi paura di perdere? Ti do due notizie. La prima è che hai perso (ma non con la squadra che avresti voluto mettere in campo). La seconda è che la Spagna era più forte dell’Italia pure agli Europei, però in finale contro l’Inghilterra ci andasti tu.
Insomma, secondo me già dall’inutile finalina con l’Olanda puoi farci vedere che sei tornato alle origini, divertiti a disegnare la squadra che vuoi, non quella che è più utile mandare in campo. E da settembre, alla ripresa, che sia questo lo spirito che ti accompagnerà nelle scelte. Visto il calo di Verratti, già pregusto l’hashtag #Pafundichi?…