Carlo Lanza forgiato da Zeman
Il tempo di lettura dell'articolo è di 2 minuti
Carlo Lanza
Carlo Lanza è un giovane attaccante della primavera di un Palermo che galleggia in Serie B, il suo è un inizio particolare: «Avevo poco più di 10 anni e lessi un annuncio che invitava ragazzini a fare il provino per il Palermo, papà mi comprò le scarpe e io feci i 7 chilometri che separavano casa mia dallo stadio a piedi. Il selezionatore era Zeman, mi prese al volo costruendomi come calciatore».
Le doti di Lanza spiccano immediatamente: opportunismo in area, velocità e buona visione di gioco. «Non per nulla mi diedero il soprannome di “Paolo Rossi di Sicilia”, giocavo con Totò Schillaci ed era sempre una sfida all’ultimo gol».
Pare davvero dietro l’angolo una carriera ricca di soddisfazioni, a iniziare da una stagione in C2 quando il maestro Zeman se lo porta a Licata, ma lì qualcosa non gira per il verso giusto.
«Iniziai bene, giocavo e avevo la fiducia del mister, poi mi fidanzai ed ecco che la testa andò altrove. Avevo un carattere difficile, per farle un esempio le dico Balotelli; abbandonavo i ritiri, mi sentivo soffocare; oggi riconosco gli errori, ma allora ero giovane e non li vedevo».
L’Interregionale
Il boemo, già inflessibile all’epoca, non perdona nemmeno Lanza, e per il ragazzo si aprono le strade dell’Interregionale con tappe al Partinicaudace, al Gangi e all’Alcamo, poi un sacco di campionati regionali di buon livello. «A Zeman mi lega un’amicizia oramai ultra quarantennale, abitiamo uno di fronte all’altro, si passa l’estate assieme, ma ancora oggi non mi perdona quel carattere che mi ha precluso una carriera nel calcio che conta!».
l’attività extra calcistica
L’oggi di Lanza è la gestione di un centro dove si gioca a Padel nella sua Mazara del Vallo, in attesa che arrivi una chiamata da qualche panchina di Serie D, categoria nella quale si è fatto un nome giocando “alla Zeman” in piazze come Pomezia (portata in Serie C), Potenza, Battipaglia, Budoni e Spoleto, e quando vede qualche giovanotto che si “perde” un pochino si rivede «cerco in tutti i modi di fargli capire quale strada deve seguire… L’avessi fatto anche io tanti anni fa, chissà…».