Armando Picchi debutta in Nazionale il 4 novembre 1964
Armando Picchi debutta in nazionale il 4 Novembre 1964 In Italia Finlandia 6-1, nella sua carriera collezionò 12 partite e nessun gol.
Armando Picchi debutta in nazionale il 4 Novembre 1964 In Italia Finlandia 6-1, nella sua carriera collezionò 12 partite e nessun gol.
Varenne Strana gente, noi cavallari, razza in via d’estinzione ben prima che il coronavirus ci costringesse agli arresti domiciliari. Noi andiamo all’ippodromo, ci informiamo chiedendo “dritte” a destra e a manca, guardiamo le sgambature e poi affidiamo i nostri soldi a un sogno, un’ipotesi, insomma a un cavallo. Quindi, come scrisse Bukowski, “i cavalli non…
Antonio Di Gennaro (Firenze, 5-10-1958). Entro nel giro della nazionale nel 1984, Di Gennaro chiuse la sua esperienza in Nazionale con 15 presenze e 4 reti.
Morire di tifo, lo sanno tutti. Da anni. Eppure il calcio fa finta di accorgersene solo quando succedono fatti clamorosi, facendo così rischia di morire di… tifo.
Enrico Albertosi La International Federation of Football History and Statistics (IFFHS) ha inserito Enrico Albertosi (Pontremoli, Massa-Carrara, 2-11-1939) nella classifica dei più forti portieri europei del XX secolo piazzandolo al 32° posto. Il suo rivale, in azzurro, era… Dino Zoff, uno dei più grandi e più longevi del ruolo, ma nonostante questo Ricky in Nazionale…
In questo mondo di brutte notizie, ce n’è una finalmente bella che riguarda, pensate un po’, l’editoria. Ritorna SoloCalcio.
Secondo uno studio dell’Università di Lustrola, i tifosi del Bologna sono quelli più esposti al rischio di suicidio e quelli più portati a vivere effimeri momenti di gloria.
Giampiero Marini “Una vita da mediano” è dedicata a Lele Oriali, ma in Spagna nell’82 c’era pure Giampiero Marini (Lodi, 25-2-1951), tra l’altro a sua volta in forza all’Inter. Marini era meno dirompente del compagno e sopperiva a questo aggiungendo un pizzico di sapienza tattica. Secondo il grande Gianni Brera era “Pinna d’oro”: non bellissimo…
Romanese, Pavia, Crema, Tortona, Voghera sono alcune delle tappe intermedie che porteranno Efrem Ebbli sulle bianche scogliere di Dover, a vivere la sua favola inglese.
C’è chi nasce con la camicia (me ne viene in mente uno, Marco Giampaolo, che passa da un insuccesso all’altro ma trova sempre un ingaggio da fascia alta) e chi invece la camicia se la deve sudare oltre ogni ragionevole dubbio, e in questo caso Davide Nicola è il Campione del Mondo.
Egidio Capra (Lodi, Milano, 14-5-1914 – Lodi, Milano, 28-3-1958) era un centrocampista con spiccate doti offensive. Nel Fanfulla accumula 122 e 54 reti: a quel punto, il Milan (Milano, allepoca…) nel 1936 sborsa 14.000 lire e se lo porta a casa.
No, Renato Curi (Montefiore dellAso, Ascoli, 20-9-1953 – Perugia, 30-10-1977) non aveva ancora indossato la maglia azzurra, ma le qualità che stava evidenziando nel Perugia di Ilario Castagner lo avrebbero portato lontano.
Il sogno dell’Udinese È un campione assoluto, il brasiliano che nell’estate del 1983 diventa il colpo a sensazione dell’Udinese, la società cara all’allora presidente della Zanussi, Lamberto Mazza. L’ingaggio di Zico I friulani sono tornati in Serie A da tre anni, ma stentano a decollare, così Mazza – assieme al general manager Franco Dal Cin…
Era la fine degli anni Settanta, l’inizio degli Ottanta. Il calcio italiano si apprestava a vivere il più straordinario dei suoi periodi.
Paolo Mantovani, dopo averlo visto giocare in un derby contro il Genoa ordinò ai suoi collaboratori di acquistare immediatamente Gianluca Pagliuca.
Era praticamente sconosciuto, Pavel Nedved, quando balzò agli onori della cronaca per aver segnato un gol all’italiano Peruzzi durante gli Europei del ’96.
Nove stagioni bianconere, mica male per un ragazzo partito da Lecce con una determinazione, una voglia di arrivare senza eguali. Della Juventus, di cui è diventato un simbolo fino a indossarne la fascia di capitano, ha vissuto momenti di gloria, ma anche momenti di rabbia e dolore. Il calvario, quello da cui un giocatore senza…
Più lo vedo giocare e più mi diverto, sono parole di Massimo Moratti, che ha sempre avuto un debole per Alvaro Recoba , che considera una sua scoperta.