Arthur Antunes Coimbra Zico
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Il sogno dell’Udinese
È un campione assoluto, il brasiliano che nell’estate del 1983 diventa il colpo a sensazione dell’Udinese, la società cara all’allora presidente della Zanussi, Lamberto Mazza.
L’ingaggio di Zico
I friulani sono tornati in Serie A da tre anni, ma stentano a decollare, così Mazza – assieme al general manager Franco Dal Cin – dà vita a un’operazione clamorosa. Zico gioca in patria, nel Flamengo, ma fa sapere di essere disposto a trasferirsi in Italia. Lamberto Giuliodori, ristoratore friulano che un anno prima ha fatto da tramite per il passaggio di Edinho all’Udinese, lo fa sapere a Mazza e Dal Cin. Servono almeno sei miliardi di lire, per rifinire l’acquisto, ma l’Udinese non dispone a bilancio di tanta disponibilità e la Zanussi sta vivendo un periodo di crisi. E allora, che fare?
La Grouping Limited e i problemi di ingaggio
I tre fondano una società, la Grouping Limited, con capitale sociale di poche sterline e sede legale ubicata presso una chiesa sconsacrata (!?!). La Grouping si assume l’onere di versare quanto non può essere versato dall’Udinese in cambio dello sfruttamento dei diritti d’immagine del Galinho. Una novità assoluta (e controversa) che non passa inosservata, tanto che il 2 luglio il seguente comunicato incendia gli animi: “La Federcalcio non ha ritenuto chiara la posizione della Grouping, sorta nel 1982 e (…) ha escluso di poter autorizzare la cessione a tale società dei diritti di sfruttamento dell’immagine del calciatore Zico per l’importo di 2 miliardi e 400 milioni di lire”. Di conseguenza, gli ingaggi di Zico (e Cerezo da parte della Roma) vengono annullati.
Anche i sindacati contro l’ingaggio
Mentre Luciano Lama, segretario della CGIL, richiama l’attenzione della gente sullo stato di crisi della Zanussi («Il signor Mazza da una parte prepara 4.500 licenziamenti e dall’altra assume un giocatore pagandolo sei miliardi. È un fatto intollerabile. Siamo per la politica dell’occupazione, ma naturalmente di quella dei dipendenti della Zanussi e non del grande Zico»), la gente di Udine scende in strada. Sono migliaia i tifosi che si radunano in Piazza XX Settembre al grido di “Zico o Austria”.
… e vissero tutti felici contenti
A quel punto, scende in campo la politica e il 23 luglio il CONI annulla la decisione della Federcalcio, “legalizzando” i contratti di Cerezo (che la Roma aveva depositato fuori tempo massimo) e Zico. La secessione friulana è scongiurata, l’Udinese arriva nona in campionato (peggiorando il sesto posto precedente…) e tutti vivono felici e contenti. Proprio come oggi, alla vigilia della trasferta a Cremona…