Armando Picchi debutta in Nazionale il 4 novembre 1964
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Armando Picchi
Uno dei migliori liberi nella storia del calcio italiano: volendo condensare in poche parole la figura di Armando Picchi (Livorno, 20-6-1935 – Sanremo, Imperia, 26-5-1971), potrebbe bastare. In realtà Picchi aveva le caratteristiche per diventare anche altro, se solo il destino cinico e baro non ce lo avesse portato via ad appena 36 anni. Perché Armando, cresciuto nel Livorno, dopo un rapido passaggio alla Spal si affermò nella Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera (che lo trasformò in libero dopo gli inizi da terzino).
In nerazzurro, per lui, 257 partite e 2 gol, qualche incazzatura con HH, che ne pretese la cessione («Se l’Inter deve qualcosa al Mago, quanto deve il Mago a noi giocatori? Molto, forse moltissimo»), ma soprattutto 3 scudetti (1962-63, 1964-65, 1965-66), 2 Coppe dei Campioni (1963-64, 1964-65) e altrettante Coppe Intercontinentali (1964, 1965), tutti trofei vinti indossando la fascia da capitano.
Meno brillante la trafila in Nazionale. Dopo averlo fatto debuttare, il Ct Edmondo Fabbri lo ritenne “troppo difensivistico” e non lo portò ai Mondiali del ‘66. Tornò in ballo con Valcareggi, che gli fece disputare tutte le partite di qualificazione agli Europei 1968. Purtroppo, il 6 aprile di quell’anno, nel match contro la Bulgaria, subì la frattura del bacino e quella fu l’ultima presenza in azzurro (bilancio totale: 12 partite, nessun gol).
Chiusa la carriera nel Varese e appese le scarpe al chiodo, Picchi diventò allenatore. Un anno a Varese e uno a Livorno bastarono a spalancargli le porte della Juventus. Boniperti gli affidò una squadra in via di ristrutturazione nella stagione 1970-71. A 35 anni era l’allenatore più giovane della Serie A: mentre la squadra iniziava ad assimilare i suoi dettami tattici e a disimpegnarsi bene in campionato e soprattutto in Coppa delle Fiere, cominciarono a farsi sentire i sintomi della malattia (un tumore alla colonna vertebrale) e lui fu costretto a lasciare la panchina bianconera. Morì nel giro di pochi mesi, lasciando negli appassionati di calcio il dubbio del grande allenatore che avrebbe potuto diventare…
Il tabellino
Genova, 4 novembre 1964
ITALIA-FINLANDIA 6-1
Reti: 1’ Facchetti, 8’ aut. Holmqvist, 16’ Rivera, 49’ Bulgarelli, 54’ e 83’ Mazzola, 88’ Peltonen.
Italia: Sarti, Burgnich, Facchetti, Picchi, Guarneri, Lodetti, Mora, Bulgarelli, Mazzola, Rivera, Corso.
Ct: Fabbri.
Finlandia: Halme, Maekipaeae, Kautonen, Holmqvist, Rinne, Valtonen, Lathi, Peltonen, Österberg, Syriaevaara, Hyvaerinen.
Ct: Lehtonen.
Arbitro: Lousada (Portogallo).