Antonio Martorella
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Il primato di Martorella
“Pochi ma buoni”: ecco il proverbio che calza a pennello per la storia del personaggio in questione. Oggi lo puoi trovare in giacca e cravatta dietro a una scrivania, ma il suo passato è fatto di sgroppate sulla fascia, assist, cross e qualche gol, dalla prima all’ultima serie calcistica!
Sì, Antonio Martorella vanta questo curioso quanto lusinghiero primato, assieme a Godeas e a Diomedi, è l’unico calciatore italiano ad aver messo a segno almeno una rete in tutte le categorie della piramide pallonara.
Casa, dolce casa
La sua storia inizia, e non poteva essere diversamente, nella natìa Pescara: qui il giovane Antonio si mette a correre, e a fare gol, con la piccola società del Pescara Nord, il ragazzo ci sa fare e nel giro di poco passa alle giovanili dei biancazzurri, sognando un giorno di esordire tra i grandi!
Il primo contatto con il mondo dei professionisti avviene durante il campionato 88-89, Galeone lo porta due volte in panchina in Serie A, la prima delle quali (il 5-2-89) a Torino contro la Juventus, con la quale regolerà i conti un po’ più avanti; l’esordio ufficiale invece arriva la stagione successiva, il Pescara è scivolato in Serie B e si affida a Ilario Castagner per risalire.
L’ex tecnico del Perugia dei miracoli regala il debutto alla giovane ala, che entra a Cosenza al minuto 82 al posto di Quaggiotto, è la quinta di andata ma già tutto gira storto, salta Castagner e arriva Edy Reja, che schiera Martorella titolare con il Brescia.
Risultato? Il Pescara vince 1-0 con gol dell’ala cresciuta in casa! Diciannove gare e un gol sono l’inizio di un’avventura che la stagione seguente gli regalerà 21 partite (1 rete) in un Pescara partito con grosse ambizioni, ma presto costretto a guardarsi alle spalle, inizia Mazzone al quale subentra Galeone che getta le basi per la promozione del 91-92, Martorella trova spazio in 15 occasioni e sale nell’Olimpo del calcio nazionale.
Paradiso agrodolce
In A la storia si fa dura, i biancazzurri soffrono già dall’inizio e, al pari dell’Ancona, sono spacciati con molto anticipo.
Nel finale di campionato però arriva una soddisfazione che passerà alla storia, all’Adriatico è di scena la Juventus (corsi e ricorsi, ricordate poco sopra?) di Baggio che ha appena trionfato in Coppa Uefa, il risultato pare scontato ma il Pescara quella domenica gira a mille e seppellisce la Vecchia Signora sotto un 5-1 nel quale Martorella, subentrato all’83′ per Compagno, sigla a quattro minuti dalla fine il momentaneo 4-1!
Chiusa l’avventura con la squadra della sua città, ecco arrivare l’esperienza di Ferrara, leggasi Spal, con tre stagioni in C1, assist, gol e giocate rimaste scolpite nel cuore dei tifosi; ma soprattutto, nel primo campionato, il rimpianto dello spareggio promozione perso a Verona contro il Como.
Brescello è la tappa successiva, ancora C1, poi Pisa, Savoia e Rimini, tutte stagioni vissute senza quella continuità che la sua bravura avrebbe meritato; per il campionato 99-00 decide di scendere in Serie D a Moncalieri, nella cintura Torinese, dove il presidente Aghemo non lesina sforzi per raggiungere la C2: l’obbiettivo è centrato e Martorella mette a segno così anche in Serie D.
Ultima tappa tra i professionisti è San Marino, in C2, due stagioni senza infamia né lode e poi il passaggio alle categorie regionali, si torna a casa!
I confetti di Sulmona
La prima è Sulmona, in Eccellenza, e anche questa categoria viene battezzata dal gol del biondo pescarese. Poi, complici gli acciacchi fisici sempre più fastidiosi, Martorella decide di appendere le scarpe al chiodo e dedicarsi ad altro, ma la lontananza da quel rettangolo verde dura poco e dopo qualche stagione di stop si fa convincere a intraprendere un’avventura suggestiva, la sua prima squadra (Pescara Nord) è ripartita dalla Terza Categoria, desiderosa di scalare i gradini della piramide calcistica.
Arrivano in sequenza due promozioni, Martorella segna e porta i ragazzi in Prima categoria, disputa ancora un campionato e a quel punto manca un tassello solamente al raggiungimento del record…
L’ex ala di Galeone non ha mai giocato né segnato in Promozione; si accorda così con il Torre Alex di Cepagatti e ne diventa presto allenatore-giocatore, gioca ma il gol pare una chimera, finché all’ultima giornata di campionato riesce nell’impresa, entrando di diritto nella storia del calcio nazionale.
Oggi, quando parla di questo record esterna la sua soddisfazione che, mista all’umiltà e alle buone maniere con le quali si presenta, fa pensare che Martorella avrebbe certamente meritato miglior fortuna…