Andrea Del Bino, Vitamina C
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Andrea Del Bino è un altro ’65, la leva più giovane che affronta il campionato Primavera in quella stagione. Cresciuto nel florido vivaio empolese, è uno dei giocatori al quale si prospetta un futuro ad alti livelli: piedi buoni e attitudine al sacrificio ne fanno un punto di forza della seconda squadra dei toscani.
Resta in naftalina fino al campionato 84-85, quando mister Guerini lo getta nella mischia a Lecce con il numero 3 sulle spalle: «Ero un giocatore che si adattava ovunque, feci una decina di partite senza sfigurare».
Il ragazzo c’è, e Salvemini nella stagione successiva ci punta forte per un campionato d’alta classifica, arriverà la A ma per lui solamente 10 presenze condizionate da uno strappo alla seconda di campionato (contro il Palermo) che lo mette fuori gioco per sei mesi.
Il 14 settembre 1986 ha il 15 sulla schiena e siede vicino a Ciccio Baiano, quando l’Empoli esordisce in A battendo l’Inter. «La Serie A coincise con l’anno del militare, sbagliai scegliendo di scendere in C1 alla Rondinella invece di pazientare. Di lì a poco esordirono Di Francesco e Caccia, chissà…».
Per Del Bino il prosieguo è tanta Serie C, dalla Pistoiese di un giovane Marcello Lippi allo Jesi e poi alla Carrarese, dove incontra Gigi Simoni e vince alla grande la C2; tappe successive la Sarzanese in D e la discesa nei dilettanti vicino casa (Castelfiorentino, Ponte a Cappiano e S.Miniato), dove comincia la carriera di consulente finanziario allontanandosi pian piano da un mondo che ama tutt’ora.