Andrea Armellini
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Andrea Armellini
Nasce a Porto Sant’Elpidio (Fermo), nel 1970, il protagonista di questo racconto. Mette i guanti sin da subito e a 24 anni, una sera di un aprile travestito da febbraio, si troverà catapultato in uno stadio ribollente di passione per giocare, da titolare, la finale di Coppa Italia. Ma andiamo con ordine.
Guardando Hubner…
Andrea Armellini comincia a parare a casa, cresce nel Porto Sant’Elpidio e nella stagione 88-89 arriva il contatto con la prima squadra. Il campionato è l’Interregionale, la stoffa si vede e nella vicina Civitanova Marche pensano bene di scommettere su questo gigante, che nella C2 edizione 89-90 apprende il mestiere dal più esperto Verdini, 9 presenze in campionato e il pass da titolare per quello seguente dove con 28 gettoni spicca il volo per la C1 che fanno a Fano.
Nella città della Moretta non riesce a esordire, 34 domeniche seduto a guardare Misefori e il privilegio di ammirare da vicino un tipo grezzo ma che con il gol ci sa fare, Dario Hubner! Rientra a Civitanova, ancora in C2, ed è titolare in un campionato nel quale la squadra si salva e lui dimostra di essere fuori categoria, tanto che arriva la chiamata dalla Serie B, sempre Marche ma stavolta è l’Ancona di Guerini!
Alle spalle di Nista
Alle pendici del Conero ci sarà da fare il dodicesimo a Nista, ma Armellini accetta di buon grado, migliora l’esperienza e vive da vicino un campionato di Serie B che vede giungere i dorici in ottava posizione; non totalizza minuti in campionato (dura la vita dei dodicesimi, all’epoca…) né in Coppa Italia, almeno fino alla semifinale… Sì, perché Nista è costretto a saltare l’andata della finale a causa della squalifica, così tocca a lui!
Esordio assoluto all’ultimo atto di Coppa Italia opposto alla Sampdoria di Gullit e Mancini, roba da far tremare gambe, polsi e tutto il resto, ma Armellini è pronto!
Il gigante di Porto Sant’Elpidio non si impressiona più di tanto e, sospinto dagli oltre 16.000 anconetani presenti sugli spalti, si oppone alla grande a un paio di staffilate dell’olandese ex Milan, neutralizza Lombardo e annulla Jugovic, infonde sicurezza al reparto e non commette alcun tipo di errore; lo 0-0 finale, frutto di una gara votata alla sofferenza nei duelli uno contro uno (Mazzarano-Gullit è epico!) e di qualche sortita offensiva pungente (Centofanti disinnescato un paio di volte da un super Pagliuca e Lupo), è anche merito di questo ragazzone marchigiano che si è fatto trovare pronto al momento giusto; i giornali gli affibbiano voti che vanno dal 6.5 al 7.5 e non è poco per chi solitamente la gara la guarda.
Al ritorno si ristabiliscono le gerarchie, Nista rientra e Armellini si siede, il naufragio della ripresa (0-0 al 45′ poi 6-1 per i blucerchiati) spezza il sogno dell’Ancona, non quello di Armellini, uno che dalla piazzetta di casa è arrivato a giocarsi la Coppa Nazionale!
Viale del tramonto
Il gigante di Porto Sant’Elpidio proseguirà la carriera principalmente in Serie C, a Siena la stagione seguente è titolare in C1, così come a Nola subito dopo; un biennio a Benevento in C2 e poi il salto in B a Cesena, dove finalmente riesce a esordire, sei gare in un anno e mezzo prima di traslocare a Modena (C1) e poi Avellino, Giulianova, Juve Stabia, Marcianise e Val di Sangro, ultima tappa tra i professionisti datata stagione 2007-08.
La voglia di giocare però è sempre quella di quella sera del 6 aprile 1994 e Armellini continua tra i Dilettanti fino al termine del campionato 2015-16, l’Elpidiense che fu di Albertosi, Tolentino, Maceratese, San Marco Servigliano e Montottone le tappe di una carriera che quella sera pareva prendere un’altra piega, ma nel calcio ci vuole anche fortuna…
Armellini magari non l’ha avuta, ma non si può lamentare: una finale di Coppa Italia e senza prendere gol la vorrebbe giocare qualunque portiere!