Alessandro Del Piero
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Un amore così grande
A metà novembre 2013 – i tifosi juventini lo ricorderanno di sicuro – uscì “Playing On”, la versione aggiornata dell’autobiografia di Alex Del Piero (“Continuando a giocare”), Capitano Per Sempre dopo essere stato il simbolo di molte Juventus, tanto diverse quanto vincenti: l’ultima di Boniperti, quella della Triade, quella del Riscatto, quella di Conte.
Mandato in archivio con uno stile che di… juventino aveva davvero poco, Alex fece buon viso a cattiva sorte e si rimise prontamente in gioco, ricevendo moltissime offerte di ingaggio anche da club italiani.
Lo scrisse lui stesso, nel libro, aggiungendo l’ennesimo messaggio d’amore per il “suo” popolo: “Dirigenti, allenatori e colleghi mi hanno fatto sentire veramente lusingato. Probabilmente speravano di approfittare di un qualche sentimento di vendetta che potevo nutrire nei confronti della Juventus, ma io non ho mai provato nulla di simile. Non cancelli il tuo passato o, comunque, io non lo cancello.
Ho sempre detto che non avrei mai giocato in un’altra squadra italiana, nonostante il rispetto per gli altri club del mio Paese. E ho mantenuto questa promessa”.
Una telefonata ti cambia la vita
E chissà se Alex Del Piero, che oggi pare in procinto di diventare presidente della “sua” Juventus, ha mai ringraziato Martin Cooper, direttore della sezione Ricerca e Sviluppo della Motorola e universalmente riconosciuto come l’inventore del telefono cellulare.
Già, perché se nel 1973 Cooper non avesse avuto quell’intuizione, forse oggi – a proposito di Del Piero – racconteremmo un’altra storia. Procediamo con ordine. Del Piero è un ragazzino, quando entra a far parte delle giovanili del Padova.
Il fisico non è da corazziere, ma i piedi sono straordinari e il cervello pare nato per giocare a pallone. Brucia le tappe con gli Allievi e la Primavera biancoscudata, e prima che Mauro Sandreani decida di lanciarlo in prima squadra nel campionato cadetto, il suo nome è già finito sui taccuini dei più attenti talent scout italiani.
Il primo club a mettersi sulle sue tracce è il Milan, che lo segue da vicino e formalizza ben presto un’offerta. Pierone Aggradi, direttore sportivo del Padova, ringrazia di cuore, gonfia il petto e… telefona al suo amico Boniperti.
Pierone non ha imparato il mestiere nelle asettiche stanze di Coverciano; lui il Supercorso l’ha fatto per strada, sul marciapiede che costeggia l’Hotel Gallia o l’Hotel Hilton, sedi storiche del calciomercato d’antan. Non ha i modi affettati dei professorini confezionati in serie dal centro tecnico federale, ma conosce il suo mestiere e sa di avere in mano un autentico “crack”.
Il suo amico Giampiero
Pierone, tanti anni prima, ha anche giocato (poco e, a quanto pare, pure maluccio…) nella Juventus e questo gli ha permesso di mantenere un rapporto d’amicizia con Boniperti. Oddio, se è per questo Pierone è amico di tanti se non di tutti, ma quando di mezzo c’è il lavoro la cerchia si stringe, com’è giusto che sia.
E allora Aggradi convince Boniperti a mandare un osservatore a dare un’occhiata a quel ragazzino. La sbornia di Italia 90 è alle spalle, il Presidentissimo è tornato alla Casa Madre per ricostruire Madama una volta passato il ciclone Montezemolo.
Accetta l’invito di Aggradi e incarica il fido Franco Causio di andare a dare un’occhiata a quel ragazzino. Un campione per scoprire se c’è un altro potenziale campione sulla rampa di lancio.
Il parere del Barone
Correva l’anno 1992: l’invenzione di Cooper è arrivata in Italia da poco tempo. I telefonini sono in realtà… telefononi, nel senso che sono di dimensioni affatto tascabili e pesano un quintale, però ci sono e consentono di telefonare anche quando sei fuori casa o ufficio.
Del Piero ha già fatto capolino in prima squadra, in Serie B, sfruttando le assenze dei titolari, bomber del calibro di Maniero e Montrone (?!?), ma il suo posto – vista la giovane età – è ancora nella formazione Primavera.
Si gioca Padova-Udinese, Causio telefona ad Aggradi per avvertirlo che assisterà alla partita. Pierone per scaramanzia – ne siamo sicuri – indossa la sua vecchia canottiera bucherellata portafortuna (dice che risale ai tempi in cui giocava con Boniperti…) e va a Bresseo ad accogliere l’illustre ospite, a godersi lo spettacolo e a gustarsi l’affare.
Del Piero è in campo, ma è come se non ci fosse: giochicchia, gigioneggia, è apatico e inconcludente. Lui, che ha i cromosomi dei Grandi, sente che quella non è la sua categoria, che merita di meglio.
Fatto sta che rimedia una figuraccia e Causio – a metà del secondo tempo – se ne va spegnendo il sorriso sulle labbra di Pierone: «Sarà anche bravo, quel ragazzino, ma oggi proprio non mi è sembrato». Tutto sbagliato, tutto da rifare? Aggradi abbozza qualche frase di circostanza, saluta il Barone e resta lì a guardare come va a finire la partita.
C’era una svolta
Che improvvisamente s’infiamma grazie alle prodezze di Del Piero: una doppietta di pregevole fattura e Udinese kappaò.
A quel punto, mentre Causio è in viaggio verso casa, da dove invierà la relazione negativa a Boniperti, Martin Cooper diventa fondamentale: Pierone impugna il suo Motorola big size, compone il numero del Barone e gli dà la buona novella: «Franco, appena sei andato via il ragazzo si è scatenato e ha fatto due gol. È un fenomeno, dammi retta».
Morale della favola: il Milan (più precisamente: Galliani), saputo dell’interessamento juventino, si tirò indietro perché non intendeva partecipare a un’asta per un diciottenne; il Padova incassò 4,5 miliardi di lire, più la metà del portiere Bonaiuti, più l’incasso di una partita amichevole contro Madama; la Juve ebbe Del Piero; Del Piero ebbe la Juve.
È il lieto fine di una delle ultime favole del calcio italiano. Se Galliani non avesse ritenuto spropositato l’investimento (per un giocatore che ha comunque segnato un’epoca del calcio italiano), oggi Alex sarebbe fra i Monumenti Rossoneri.
E se non ci fossero stati i telefoni cellulari, come sarebbe andata a finire? Domande (inutili) senza risposte. Com’è andata a finire, lo sappiamo tutti. Come finirà il prossimo capitolo della saga, invece, lo sapremo a breve…