Alessandro Bianchessi
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Alessandro Bianchessi
Il ruolo del portiere, lo sanno tutti, è il più ingrato del calcio. Non bastasse questo, a volte regala beffe che restano inspiegabili; uno si getta da un palo all’altro, e pure bene, per una vita nelle serie minori e quando arriva nel calcio che conta gli riservano un posto in panchina e da lì non si schioda nemmeno un minuto; se poi questo succede per due volte, allora non è proprio destino!
“Figlio” di Cadregari
Alessandro Bianchessi nasce a Salvirola, paesino del cremonese soprannominato “la Berlino della bassa” per una storia di divisioni che vi invito ad approfondire, il 17 novembre 1966, e da subito mette i guanti da portiere inseguendo il sogno comune a molti bambini.
Suo idolo di quei tempi quel Bodini che sarebbe diventato l’eterna riserva di Zoff; lo nota molto presto il Pergocrema, con cui segue tutta la trafila del Settore Giovanile guidato da un tecnico che farà strada, Adriano Cadregari.
I primi assaggi di calcio dei grandi li vive nella stagione 85-86, quando fa parte, pur senza riuscire a esordire, della squadra che, guidata dall’ex bomber della Sambenedettese, Simonato, si piazza al quarto posto nel proprio girone di C2; il debutto avviene l’anno seguente, quando conta una presenza fungendo da dodicesimo al più esperto Giaveri.
Finalmente il lancio!
Nel 1987-88, finalmente, la dirigenza punta decisa sul giovane fatto in casa e Bianchessi ricambia con ottime prestazioni, nonostante la squadra si piazzi appena sopra la zona retrocessione dopo una girandola di allenatori che nel finale porta in panchina il vecchio maestro Cadregari; la stagione successiva Bianchessi dimostra di non essere un fuoco di paglia e disputa per intero il campionato, sempre di C2, risultando una delle poche note liete di un complesso che si piazza tredicesimo con ben tre cambi in panchina.
Le buone prestazioni gli valgono la chiamata della Solbiatese di mister Franco Fontana, che in quelle stagioni è una bella realtà della C2 settentrionale, tre tornei di alto livello con un quinto posto al primo colpo, un incredibile secondo posto l’anno seguente con promozione in C1 persa solamente allo spareggio di Verona contro la corazzata Spal e un tranquillo tredicesimo piazzamento nella stagione di commiato, che li vede partente per Siracusa dove ad attenderlo c’è il suo maestro Cadregari; per Bianchessi è l’esordio in C1 e, nonostante gli aretusei si piazzino in ultima posizione retrocedendo (verranno poi ripescati), non se la cava niente male: a fine campionato conterà 32 presenze e accetterà la corte della Fidelis Andria, divenendo così un giocatore di Serie B.
Ricomincio dal Lumezzane
Agli ordini di mister Attilio Perotti, la Fidelis conquista un incredibile nono posto in cadetteria, il portiere titolare è un giovane Luca Mondini, il quale gioca per intero tutte le 38 gare di campionato lasciando a Bianchessi solamente la soddisfazione di presenziare in panchina in un campionato ricordato tutt’oggi nella cittadina barese; il portiere lombardo torna così a Siracusa, dove disputa da protagonista un campionato di C1 chiuso al quinto posto con l’eliminazione da parte dell’Avellino nei playoff per la Serie B.
Il Siracusa vince la gara di andata (2-1), ma al “Partenio” regge fino al 60′, quando Fresta batte Bianchessi estromettendo dagli spareggi i siciliani. L’estate poi porta in dote il fallimento della società aretusea e così il portiere si vede costretto a ricominciare da capo; si avvicina a casa accettando la corte del Lumezzane, società in rampa di lancio che disputa la C2 rinverdendo la tradizione della provincia bresciana (Ospitaletto, Orceana, Palazzolo ecc.).
Con il Lumezzane Bianchessi si esalta, vive da protagonista la bella favola del complesso rossoblù che, guidato dalle sapienti mani di Trainini, giunge secondo nel 1995-96, perdendo la finale play-off con l’Alzano Virescit e vince il campionato la stagione successiva decollando in C1, categoria nella quale al primo colpo i bresciani giungono quinti arrivando a giocarsi la semifinale (persa) per la Serie B con la Cremonese.
Chiuso il capitolo Lumezzane, il portiere accetta di scendere in C2 per riportare in auge il blasonato Novara ma, nonostante lui sia il titolare e dia le solite garanzie, la squadra piemontese rischia di sprofondare tra i dilettanti e raggiunge la salvezza solo dopo aver sconfitto la Vogherese ai play out.
La seconda occasione
A trentatré anni, ecco la seconda occasione in cadetteria per Bianchessi, la sorpresa Alzano Virescit è appena salita in Serie B e cerca chi possa fare da chioccia al giovane Alex Calderoni.
Il portiere accetta ed eccogli così cucito sulla schiena lo “scomodo” ma importante numero 12; i lombardi faticano tremendamente per tutta la stagione nonostante qualche nome in rosa ci sia (Florjancic, Madonna e Salvatori tra gli altri) e al termine retrocedono in C1 per via del diciottesimo posto conseguito in graduatoria.
Calderoni gioca tutte le 38 gare di campionato, mentre Bianchessi si siede in panchina 34 volte senza, anche stavolta, riuscire a disputare nemmeno un minuto di gioco; l’unica presenza, per intero, da cadetto la marca l’1 settembre in Coppa Italia nella sconfitta casalinga a opera della Spal, ma siamo sicuri che l’avrebbe volentieri barattata con qualche apparizione in Serie B, e su questo sarebbe d’accordo anche il suo idolo Bodini.
Una nuova vita
Si chiude proprio all’Alzano la carriera di calciatore di Alessandro Bianchessi, il quale intraprenderà con successo la strada dell’insegnamento: oggi è un valido preparatore dei portieri che ha aiutato a fare emergere il talento di Sirigu e Marchetti e conta anche esperienze in Cina al seguito di Donadoni, ma quel minuto in Serie B gli è proprio rimasto lì…..