Agostino Vezzoli, il gol socialista
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Agostino Vezzoli
Agostino Vezzoli è un classe 1964, nato a Brescia ma trasferitosi piccolissimo a Faenza, quindi è un romagnolo d’adozione.
I primi passi
Comincia nell’Assi, la squadra socialista di Faenza (la Dinamo era dei comunisti e la Robur della DC: che tempi!) e i mezzi tecnici lo portano presto al Bologna, che batte la concorrenza di Napoli e Modena. Lì instaura una forte amicizia con Roberto Mancini che dura tuttora, nonostante le strade calcistiche dei due si siano divise molto presto.
Catanzaro e poi Forlì
Per Vezzoli la grande occasione arriva nell’estate 1981, prestito a Catanzaro con vista esordio in Serie A. «Purtroppo non mi ambientai e dopo appena un paio di mesi optai per avvicinarmi a casa accettando la C1 a Forlì» e così in quella stagione che porta al Mundial il giovane faentino si siede in panchina trovando spazio nella Primavera biancorossa, dove presto diventa un leader.
L’interregionale e la fama da Bomber
Le tappe successive lo vedono in Interregionale a Forlimpopoli e Russi, poi nelle categorie regionali con Faenza e Casumaro, dove si costruisce la fama di bomber interrotta da una frattura alla tibia che lo costringe alla resa (a 30 anni).
La resa e il lavoro
Inizia a lavorare nel settore della cosmetica occupandosi di prodotti per capelli, fino ad arrivare ad essere amministratore delegato.
Oggi lavora con una ditta del mantovano, allena a livello di Eccellenza e lo accompagnano due soli rimpianti: «Quando ero a Catanzaro, ricevetti le offerte della Reggina ma rifiutai, oggi accetterei; quando smisi di giocare, venni contattato da diversi club professionistici per iniziare il percorso di allenatore nelle giovanili, rifiutai perché ormai lavoravo, ma potessi tornare indietro…».