5 settembre 1998, debutto da Ct di Dino Zoff
Dino Zoff è un monumento del calcio italiano. Il suo curriculum comprende un Campionato del Mondo vinto da grande protagonista a 40 anni, un Europeo
Dino Zoff è un monumento del calcio italiano. Il suo curriculum comprende un Campionato del Mondo vinto da grande protagonista a 40 anni, un Europeo
Antonio Conte (Lecce, 31-7-1969), cresciuto nelle giovanili del Lecce, ebbe la sua consacrazione da calciatore giocando nella Juventus.
Giovanni Trapattoni è una parte importante del calcio italiano. Da calciatore è stato un protagonista nel Milan da allenatore in Juventus, Inter, nell’Italia
Roberto Donadoni debutta sulla panchina il 16 agosto, in un’amichevole contro la Croazia, e dopo affronta la prima partita di qualificazione degli Europei 2008.
Il settembre 2016 inizia con due novità: Giampiero Ventura subentra ad Antonio Conte sulla panchina della Nazionale e gli Azzurri tengono a battesimo il VAR.
Gli Azzurri a cottimo tornano in campo per disputare il minitorneo di consolazione olimpica e battono la Norvegia ai tempi supplementari.
La propensione al gol di Simone Pepe derivava dalle sue origini, nel Settore Giovanile della Roma, da attaccante.
Il calendario delle Olimpiadi 1920 assomiglia a quello del calcio moderno: il giorno dopo Italia-Egitto, gli Azzurri sono di nuovo in campo contro la Francia.
L’Egitto, che oggi è la Nazionale più titolata del calcio africano, viene allestito per partecipare alle Olimpiadi 1920: a tenerla a battesimo, l’Italia.
Non fosse incappato in così tanti infortuni, probabilmente la carriera di Alessandro Gamberini comunque ricca sarebbe stata addirittura fantastica.
La classe operaia va in Paradiso, come auspicava Dino Risi: Giuseppe Pancaro, non avendo ricevuto in dono qualità tecniche da fuoriclasse, lo certifica.
Due frecce appuntite nella faretra della Grande Inter. Mario Corso con la Nazionale, 23 partite e 4 reti e Angelo Domenghini 33 presenze e 7 reti in azzurro.
Per ospitare Fabio Pecchia nella Agenda Azzurra abbiamo dovuto fare un piccolo strappo alla regola, perché non ha mai indossato la maglia della Nazionale A.
Due epoche differenti, due campioni che hanno lasciato una traccia nella storia del calcio italiano uniti dalla data di nascita, Demetrio Albertini e Giuseppe Meazza
Come al solito, l’Italia prende alla leggera le amichevoli e la squadra che un anno prima aveva vinto i Mondiali rimedia una figuraccia a Budapest.
L’onda anomala causata dall’incapace arbitro ecuadoregno Moreno non spazza via il Trap dalla panchina azzurra, che riparte dalla “casa” del suo maestro, Paròn Rocco, per la nuova avventura.
Giuseppe Giannini lo chiamavano Il Principe. Quando Azeglio diventò Ct della Nazionale il Principe indossò la maglia azzurra. In totale, 47 presenze e 6 reti.
Che il colpo di testa fosse il meglio del repertorio di Marco Materazzi è cosa universalmente riconosciuta. In Nazionale, per lui, 41 presenze e 2 reti.