L’ultimo lampo del Campobasso
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Chi poteva saperlo?
Il 9 ottobre 1988, le rette di Campobasso e Cagliari si incontrano fissando il punto di incidenza, le coordinate sono la Serie C1 con specifica del girone B, gli obbiettivi decisamente diversi, gli orizzonti addirittura opposti, ma questo quel giorno non lo può sapere nessuno.
Il commendator Molinari è alla fine di un ciclo che ha visto i molisani crearsi una rispettabilità in B sfiorando addirittura una clamorosa promozione in A, i sardi invece vivono in un limbo che ha appena rischiato di trasformarsi in inferno, non fosse che i fratelli Orrù si sono fatti carico di rilevare una società sull’orlo (e qualcosa di più) del baratro, il campionato precedente infatti il Cagliari lo chiude con un anonimo undicesimo posto passando per le mani di Robotti prima e Tiddia poi, i lupi del Molise invece sfiorano l’immediato ritorno tra i cadetti giocandosi la promozione fino all’ultimo, guidati da Mario Russo e rappresentati sul rettangolo verde dai vari Della Pietra, Romiti (15 reti), Goretti, Evangelisti e Maestripieri.
False partenze
L’estate 1988 però ribalta le gerarchie, in Sardegna si torna a sognare con l’arrivo di un giovane tecnico di nome Claudio Ranieri, mentre a Campobasso ci si ridimensiona vendendo il buono e allestendo un gruppo di ragazzi affidati a Rivellino, obbiettivo salvezza; l’inizio non è poi nemmeno male per i rossoblù, all’esordio pareggiano a Giarre, la seconda impattano in casa con il Francavilla e alla terza (ancora al Romagnoli) con il Rimini, tre 0-0 che se non fanno sognare un futuro radioso, almeno dimostrano che là in fondo ci se la può giocare.
Tutto naufraga con la Salernitana alla quarta: sul neutro di Benevento, i granata seppelliscono i molisani sotto quattro reti, una è dell’ex Romiti, due di Dalla Costa e l’altra di Cozzella; Romiti sbaglia anche un rigore e un paio di salvataggi sulla linea evitano un’ imbarcata da record…
La folla è inferocita, con il Cagliari in arrivo poi non è proprio in migliore dei biglietti da visita. I sardi, dal canto loro, sono partiti un pochetto a rilento, fanno 1-1 a Monopoli nella prima stagionale e sconfiggono (2-0) la Salernitana all’esordio casalingo, poi perdono di misura a Giarre e si rifanno a Cagliari con il Casarano, si storce un po’ il naso ma se a Campobasso si fa risultato chissà…
Gli schieramenti
Il giorno dell’incontro, perciò, il clima non è dei più sereni, il discreto pubblico del Romagnoli (lontano dai numeri di quando si sognava la A, ma sempre numeroso) è in contestazione con la squadra, Rivellino schiera Nunziata tra i pali, l’ex “Rensenbrink della Brianza” Mandressi là davanti con Caruso a inventare giocate assieme a Serra, i polmoni di Migliaccio e la volontà dello juventino Rosa assieme agli altri fanno il resto; Ranieri invece si presenta in Molise con qualche assenza e davanti al già collaudato Ielpo c’è posto anche per un termolese nato in Canada, Paolo Di Lena (classe 1963). De Paola là in mezzo, Pulga a sgomitare, Provitali con Coppola sorretti da Lucio Bernardini e poi Festa con Giovannelli dietro e il tecnico Barozzi, insomma gli isolani non mancano di numeri per poter passare senza difficoltà, ma siamo in C1, dove ogni gara se non è una guerra assomiglia perlomeno a una battaglia.
Campobasso in vantaggio
La prima mezz’ora vede un Cagliari intraprendente, che sfiora il vantaggio con un guizzante Provitali e tiene in apprensione la retroguardia di casa, poi pian piano i rossoblù cominciano a prendere confidenza impegnando un super Ielpo in più d’un occasione; portato lo 0-0 negli spogliatoi, si rientra con un Campobasso che ci crede, la voglia di cancellare la figuraccia di Salerno è tanta e si concretizza attorno all’ora di gioco allorché Caruso viene atterrato in area su un inserimento centrale, costringendo il direttore di gara ad assegnare la massima punizione; il numero 8 Moro aggiusta la palla, attende il fischio e batte uno Ielpo che comunque aveva intuito la traiettoria. Campobasso-Cagliari 1-0.
Sconfitti e promossi
A quel punto, Ranieri prova a cambiare Provitali con Pani, Piovani aveva avvicendato Barozzi poco prima e si tenta il tutto per tutto, ma i lupi di casa non mollano un centimetro, a un quarto d’ora dal termine entra anche Tavolieri per Scardovi, non si arretra per nessun motivo!
Tattica che porta così i molisani alla prima vittoria stagionale, in classifica comanda la Casertana con 8 punti, Campobasso e Cagliari sono in settima posizione con 5; Ranieri rende giustizia al risultato complimentandosi con un Campobasso vivo e reattivo (signori si nasce!) e prosegue la marcia che porterà i sardi in B a fine stagione, trampolino per la promozione in A del campionato successivo.
Le rette da quel giorno iniziano a distanziarsi: il Campobasso a fine stagione scenderà infatti in C2 e un paio d’anni dopo, quando in Sardegna ci si gode il ritorno del massimo campionato, giocherà nel campionato di Prima Categoria!
Da allora, tanta sofferenza per il pubblico campobassano, qualche lampo di Serie C e molti tonfi, ora forse una luce pare esserci in fondo al tunnel e tutti ci auguriamo sia la luce giusta. Le rette devono incontrarsi di nuovo!