Davor Cop
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Vento dell’Est
L’euforia per la salvezza centrata pochi mesi prima era stata smorzata da quei maledetti cinque punti di penalità comminati per la vicenda del calcioscommesse, ma a Empoli nessuno si arrendeva all’idea di dover retrocedere dalla Serie A senza nemmeno provarci; con Salvemini alla guida di un gruppo pronto a lottare con unghie, denti e qualsiasi altra cosa necessaria, la dirigenza empolese cerca una punta da affiancare al buon e affidabile Ekströem e si fanno parecchi nomi, ma la scelta finale cade (pare su consiglio di Boskov) su un centravanti jugoslavo già rodato: ha 29 anni e segna parecchio in patria con la Dinamo Vinkovci, dove è arrivato a passare le 20 marcature stagionali dopo aver militato per anni nell’ Hajduk Spalato, con la quale ha giocato anche in campo internazionale.
Colpo di testa
Strutturalmente fisicato, Davor Cop si presenta in Toscana carico di speranze e sogni: è la prima volta che gioca all’estero e sente di poter essere utile alla causa.
Salvemini gli dà fiducia, lo fa esordire nella prima stagionale a Piacenza, il palcoscenico è quello della Coppa Italia, dove gioca in coppia con Ekströem supportato dal genio di Della Monica, l’Empoli passa 3-2 ma Cop non segna pur restando in campo 90 minuti.
Il mister lo vede bene e gli concede il bis a Cento pochi giorni dopo, l’attaccante slavo fa 80 minuti ma non riesce a sbloccare lo 0-0 e lascia spazio al giovane Benfari; la prima al Castellani è il 30 agosto 1987 (ancora Coppa Italia), la gara è inserita nella schedina e vede gli azzurri opposti ai grigiorossi della Cremonese, l’aria di casa pare far bene a Cop il quale ci mette solamente nove minuti ad andare in rete per pareggiare il fulmineo vantaggio ospite siglato da Chiorri su punizione.
Della Monica pennella un cross in area e Davor Cop, di testa, supera Rampulla alimentando le speranze sul suo conto e sulla stagione in salita che attende gli uomini di Salvemini; al 60′ uscirà tra gli applausi, sostituito da Calonaci.
Debutto ad Ascoli
Mezz’ora a San Benedetto del Tronto (esce al 30′ sostituito da Mazzarri, con la Samb già avanti 2-0) e 65 minuti in casa con l’Avellino sono le altre presenze prima che inizi il campionato di Serie A, che prende il via il 13 settembre con la trasferta di Genova (sponda blucerchiata) che Cop vive dalla panchina col numero 15 sulla schiena.
Per vederlo in campo bisogna attendere un mese abbondante: Salvemini lo inserisce ad Ascoli, alla quinta giornata, al minuto 77 in sostituzione di Zanoncelli con l’intento di recuperare la rete di Scarafoni (giunta al 61′), ma il risultato non cambia e l’apporto dello slavo è impalpabile; l’Empoli non ha il tempo né i punti per aspettare Davor Cop, che scivola ai margini del progetto azzurro, a campionato iniziato arriva Incocciati e per lo slavo le apparizioni si diradano sempre più, sette spezzoni nel girone di andata e solo due nel ritorno sono il magro bottino di un’avventura iniziata sotto ben altri auspici e terminata con una retrocessione quasi annunciata.
A parziale consolazione, il fatto di giocarsi da protagonista le partite di una Coppa Italia che vede l’Empoli arrivare fino ai quarti, stoppato dall’Inter e dopo aver estromesso la Roma. Da segnalare, nella gara di ritorno cotro i nerazzurri (vittoriosi all’andata 2-1), un colpo di testa sventato da Zenga sullo 0-0 che avrebbe sicuramente cambiato volto a una gara risolta poi da Riccardo Ferri al 54′.
Magro bottino
Diciotto gare, equamente divise tra campionato e coppa, sono il bottino di Cop, la rete alla Cremonese l’unica segnata con la maglia dell’Empoli in gare ufficiali: ce n’è abbastanza per fare la valigia e tornare in patria, dove con la Dinamo Vinkovci si rimette a segnare fino all’età di 36 anni, quando decide di passare ad allenare.
Quel 30 agosto 1988, sia lui che i tifosi empolesi erano convinti che tutto sarebbe andato diversamente…