Christian Abbiati – Ritratti
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La scalata di Christian Abbiati
L’idolo di tutte le riserve, che ha fatto la scalata dal fondo. Da terzo portiere del Milan a uomo-chiave del tricolore. Da timido “vice” dell’Under 21 a campione d’Europa di categoria promosso immediatamente alla Nazionale maggiore.
L’esempio di speranza
Chi non scende mai in campo dovrebbe prendere Christian Abbiati come esempio di speranza. Anche se pure nel suo caso è stato il destino a metterci la mano decisiva. Zaccheroni nella sua prima stagione al Milan (1998-99) aveva in mente un duopolio, o qualcosa di simile, tra il tedesco Lehmann e il veterano di casa Sebastiano Rossi, mentre Christian era tentato di andarsene via dalla casa madre: a 22 anni da compiere, con alle spalle un buon campionato in B (Monza), la voglia di giocare era tanta.
La pazienza, l’ostinazione, o solo una… sana indecisione alla fine però lo fecero rimanere al posto giusto, nel momento più giusto possibile.
La fortuna e l’opportunità
Lehmann, spaventato da un avvio poco felice e dalla conseguente prospettiva di perdere la maglia della Nazionale tedesca, diede forfait; e Sebastiano Rossi, in un momento di follia agonistica, abbatté Bucchi del Perugia con un vistoso colpo da k.o.. Caso? Fortuna?
Ad Abbiati, che poi vinse pure due milioni e mezzo giocando al lotto i numeri 1 e 17, data dell’esordio in maglia rossonera (17 gennaio 1999), la sorte di certo non ha voltato le spalle. Il resto ce l’ha messo lui, perché, come è noto, la fortuna non basta averla: bisogna dimostrarsene all’altezza.
Le parate prodigiose
Abbiati vanta un buon senso della posizione, ma soprattutto una esplosiva reattività tra i pali, dove i riflessi felini e il colpo di reni gli consentono cambi di direzione improvvisi ed eccezionali interventi sui tiri da vicino.
Ora che l’esperienza comincia a farsi strada, risaltano ancora di più il suo coraggio e quel pizzico di precoce maturità che gli consente di reagire al meglio agli inevitabili errori.
Il riscatto e il trionfo
Così, dopo una stagione, quella della conferma, non del tutto esaltante, si è riscattato alla grande vivendo da superbo protagonista la fase finale dell’Europeo Under 21. I suoi interventi fantastici, anche nella difficile finale con la Repubblica Ceca, sono risultati decisivi per mettere in bacheca il quarto titolo continentale di categoria conquistato dal calcio italiano.
Il giorno prima del trionfo di Bratislava, Gianluigi Buffon, titolare della Nazionale maggiore, subiva una dolorosa frattura a una mano in amichevole con la Norvegia.
E il Ct Zoff non aveva esitazioni nel scegliere il sostituto: Christian Abbiati. Cui quella veste (sostituto) di solito porta benissimo…